Teatro Montevergini di Palermo occupato. Oggi un gruppo informale e composito di cittadini ha occupato il Teatro Montevergini per riaprirne le porte. Un bene che per storia e caratteristiche strutturali rappresenta un prezioso patrimonio culturale e sociale per la città e che negli ultimi anni é stato utilizzato al di sotto delle sue reali potenzialità ed amministrato con poca trasparenza.

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Concluso anche l’uso diretto e gratuito concesso al Teatro Biondo, per altro mai formalizzato, non sembra prefigurarsi una riapertura dello spazio alla città coerente con le sue caratteristiche.

Gli occupanti hanno esposto all’ingresso del Montevergini due striscioni sui quali si leggono rispettivamente le frasi : « Nè pubblico, nè privato : comune ! » « Montevergini liberato e riaperto alla città! »

“Per mancanza di risorse finanziarie e per le difficoltà di una progettualità di lungo periodo, – affermano in una nota gli occupanti – l’amministrazione ha fatto ultimamente riferimento a forme di «gestione collettiva» per spazi comunali dedicati alla cultura e all’inclusione sociale. Sotto questo titolo si rinnova pero’ un classico meccanismo di concessione a privati e non una reale sperimentazione di percorsi gestionali e di cura del patrimonio pubblico realmente inclusivi e partecipativi.
In Italia e in Europa si stanno sempre più moltiplicando esperienze di «gestione comune» di beni pubblici tra soggetti informali, che superano la dicotomia pubblico-privato, offrendo un’alternativa concreta al fallimento del primo e alla possibile speculazione del secondo. Si tratta di importanti occasioni di costruzione comunitaria, processi democratici costituenti nuove forme di cittadinanza, promotori di stili di vita e di relazioni sociali ed economiche alternative al sistema di produzione e consumo da cui scaturisce l’attuale crisi”.

“Per il Montevergini – continua la nota – immaginiamo l’avvio di un processo cooperativo e solidale di cura collettiva, di messa in comune di saperi e strumenti, di convivialità, da cui possa nascere una casa per la ricerca, la formazione e la contaminazione reciproca, artistica e non solo; un luogo di incontro e di elaborazione di pratiche di lotta e di rivendicazione sociale e politica, determinata dalla partecipazione diretta e orizzontale delle persone alle decisioni. Un percorso di autonomia civica, cui la stessa amministrazione si é recentemente riferita in relazione al cosiddetto « modello Napoli », dove beni comuni e partecipazione dei cittadini al governo sono oggi messi in primo piano attraverso il contributo di esperienze nate dal basso.
Convochiamo, per questo pomeriggio alle ore 18, un’assemblea per aprire un confronto diretto tra cittadini, associazioni , movimenti e istituzioni per discutere le future forme di gestione e la destinazione del Montevergini ,un bene che da oggi torna ad accogliere chiunque desideri farne parte”.