“I tuoi sogni cammineranno con tutti noi dentro gli occhi di tuo figlio”. Si svolgeranno oggi alle 15 nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Villagrazia di Carini i funerali del magistrato Giovanni Romano, morto lunedì mattina nel tragico incidente stradale verificatosi lungo l’autostrada A19 Palermo-Catania tra gli svincoli di Scillato e Tremonzelli.
In tanti ieri sono andati a rendere l’ultimo saluto alla camera ardente. Tanta commozione per la morte prematura di un magistrato serio equilibrato, competente e altamente professionale e collega amabile, leale, affettuoso, generoso e disponibile, come lo ricordano i magistrati della procura di Enna che hanno lavorato a fianco a Romano in questi anni.
La Procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta per accertare le cause e al momento è a carico di ignoti.
Anche ieri sono continuati i messaggi di cordoglio per la morte di Romano, sposato, padre di un bimbo di un anno, uno scrittore, un uomo tante passioni, dalla sua famiglia al suo lavoro al calcio.
Era un buon giocatore, in passato aveva anche giocato in Prima categoria.
Dal 2015 era in servizio alla Procura di Enna, aveva chiesto il trasferimento nella sua Palermo, e la scorsa settimana il Csm aveva dato il via libera: il suo ritorno a casa era solo una questione di tempo, avrebbe finito di fare quella vita di pendolare, che gli pesava.
Non per i colleghi, con i quali aveva un rapporto straordinario, ma quei viaggi inevitabilmente toglievano del tempo alla sua famiglia.
Romano lunedì mattina si stata recando a Caltanissetta per la visita della delegazione del Csm guidata dal vice presidente David Ermini, con i consiglieri siciliani Concetta Grillo e Paolo Criscuoli e il segretario generale Paola Piraccini, che è stata annullata subito dopo aver appreso la notizia della morte del magistrato nell’incidente. Romano, sostituto procuratore, era ad Enna da più di tre anni. Sua moglie lavora a Palermo, ed è un giudice della sezione civile.
La notizia della sua scomparsa ha scosso tutti nell’ambiente giudiziario dove unanime sia tra avvocati che tra magistrati è stato il ricordo di un uomo ligio al dovere ma sempre pronto al dialogo con tutti. «Giovanni era un magistrato brillante e aveva una carica umana straordinaria, qualità riconosciute ed apprezzate da tutti – sostiene in una nota l’Associazione nazionale magistrati –. Alla moglie e collega Germana Maffei e alla famiglia tutta il profondo cordoglio e la più sentita vicinanza».
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