Zamparini, per diversi motivi, rimarrà nella storia del calcio italiano. Per i risultati ottenuti, per i giocatori scoperti, per aver cacciato un numero indefinibile di allenatori e, adesso, per aver fatto perdere le staffe anche a un uomo dal carattere mite come Eugenio Corini.

Chi conosce l’allenatore del Palermo e capitano dei tempi d’oro in Serie A sa che, difficilmente, perde il controllo: è successo anche questo. Corini si difende dalle accuse, attacca la gestione del presidente e, sbattendo i pugni sul tavolo, conferma il suo amore per la città e per la squadra e la volontà di rimanere sulla panchina rosanero, nonostante sia costantemente messo sulla graticola da Zamparini.

“Non credevo di essere messo in discussione, ho pensato di dimettermi, ma non l’ho fatto perchè ho sentito l’affetto della città”. Eugenio Corini non le manda a dire e, spogliandosi dei panni dell’allenatore, parla a cuore aperto, raccontando cosa ha provato negli ultimi giorni e cosa significa essere tecnico del Palermo.

Corini, senza giri di parole o mezzi termini, punta il dito sulla gestione di Zamparini e sull’usanza di cambiare allenatore continuamente. “In questo modo – ha detto Corini – è difficile lavorare. Manca una progettualità e anche il miglior allenatore del mondo, che sia Guardiola o Mourinho, avrebbe difficoltà”.

Il tecnico rosanero è un fiume in piena e difende a denti stretti il suo operato: “E’ una questione oggettiva – ha detto in conferenza stampa – ho preso una squadra con il morale sotto i tacchi, a cui veniva difficile anche un semplice passaggio. I risultati li abbiamo avuti, ma con tutta questa pressione diventa difficile scendere in campo. La dialettica deve essere costruttiva e non distruttiva. Qui ogni partita è come una bomba atomica, non sai mai cosa può succedere dopo”.

Corini si rivolge a cuore aperto ai giornalisti: “Basti pensare che dopo ogni sconfitta del Palermo, voi scrivete se l’allenatore rimarrà o verrà esonerato. Vi sembra normale? Qui è Hiroshima tutte le volte e non si sa mai cosa succede”.

Un vero e proprio sfogo, quello dell’allenatore, che non può tralasciare anche le scelte di mercato della società. Il Palermo ha oggettivamente bisogno di rinforzi e l’unico arrivato, Silva, è un calciatore di cui Corini non aveva bisogno. “Con Zamparini – ha detto Corini – ho parlato, con toni sereni, ma le trattative di mercato non le faccio io”.

Nonostante tutto, però, l’allenatore, ed è giusto che sia così, ci crede ancora: “Solo la matematica può condannarci. Non dobbiamo arrenderci”.

Articoli correlati