La Vucciria ricorda con botti e musica Emanuele Burgio, il 26enne ucciso due settimane fa dopo una lite con tre componenti della stessa famiglia – i Romano – con cui aveva avuto diverse discussioni dopo una lite stradale.

Nei giorni scorsi la Questura aveva vietato i funerali pubblici per evitare disordini e assembramenti, ma il divieto non aveva impedito i fuochi d’artificio e le folla e la polizia era stata costretta a intervenire.

Oggi nel quartiere di uno dei mercati storici di Palermo si sono ripetute le manifestazioni con oltre un centinaio di persone, molte giovanissime, che si sono concentrate sotto una gigantografia della vittima.

Il ragazzo assassinato era molto noto nella zona. esperto di boxe, figlio di un capomafia, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco.

Uno dei sicari fermati ha ammesso il delitto, che è stato ripreso dalle telecamere di alcuni locali della zona, e ha sostenuto che non si è trattato di una aggressione ma di
legittima difesa visto che Burgio, giorni prima, aveva picchiato uno di loro e che stava per aggredirli nuovamente.

In forma strettamente privata è stato dato dai familiari l’ultimo saluto a Emanuele Burgio. I funerali pubblici erano vietati dal questore di Palermo Leopoldo Laricchia, dopo i caroselli per strada, gli altarini e i fuochi d’artificio.

La cerimonia dell’ultimo saluto si è tenuto al cimitero di Sant’Orsola a Palermo. La salma è stata già tumulata in un loculo acquistato dalla famiglia.

Per motivi di sicurezza il magistrato di sorveglianza ha rigettato l’istanza presentata dall’avvocato Giuseppe Farina, legale del padre di Emanuele, Filippo Burgio, rinchiuso nel carcere di Voghera per mafia ed estorsioni per prendere parte all’ultimo saluto.

Emanuele Burgio, è stato ucciso la notte di tra domenica 30 e lunedì 31 maggio. Per questo delitto in carcere ci sono Giovanni Battista Romano, 29 anni, Matteo Romano, 39 anni, e Domenico Romano, 49 anni.

Intanto sui social sono sempre di più quelli che piangono per la morte di Burgio.

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