Dopo l’autopsia, la salma di Piera Napoli, la donna uccisa con decine di coltellate dal marito domenica scorsa nel loro appartamento in via Vanvitelli è stata riconsegnata alla famiglia per dare l’ultimo saluto.
La bara ha infatti lasciato la camera mortuaria del Policlinico, dove fino a stamattina tanti gli amici che si sono susseguiti per dare l’ultimo saluto alla cantante neomelodica palermitana di 32 anni uccisa a coltellate dal marito, Salvatore Baglione.
La salma è tornata nella casa del padre, nella zona di Villagrazia. Lunedì si terranno i funerali, nella chiesa del quartiere e non nel Santuario di Cruillas, che rischiava di essere troppo piccolo.
Davanti alla camera mortuaria del Policlinico ieri in tanti, amici e parenti, accomunati dal dolore di chi non riesce a darsi pace del fatto che Piera non ci sia più.
Dall’autopsia è emerso tutta la violenza di un delitto efferato: Piera Napoli è stata uccisa con decine di coltellate. E ha lottato sino all’ultimo, con tutte le sue forze. Una circostanza che aggiunge rabbia al dolore di chi l’ha conosciuto e le voleva bene.
Un delitto crudele ed efferato che confermerebbe l’ipotesi, sostenuta dal giudice e della procura, di un gesto premeditato e volontario e non un raptus come ha sempre affermato il marito Salvatore Baglione che dopo avere ucciso la moglie si è consegnato ai carabinieri portandosi dietro una grossa valigia.
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