“Sai Ró anche da lontano stasera voglio parlare un pochino con te, tanto lo so che mi senti e che mi ascolti  Quel 24 gennaio ,quando ho trovato il tuo  lettino  vuoto mi sono sentita crollare il mondo addosso. Poche ore dopo quando è venuta fuori la tua verità   per me papà e Dario è iniziato il calvario del nostro grande  dolore. Il nostro ergastolo. Da lì ho iniziato a pregare per te. Abbiamo pensato sin da subito che volevamo Giustizia per te.

Non è stato facile accettarlo, ma dovevamo combattere per te e per tutte le donne come te. Oggi siamo arrivati grazie. Ai carabinieri, alla tua grande testimonianza sull’autopsia, li il tuo corpicino ha parlato tanto. Ai Ris che in modo scrupoloso hanno portato avanti tutti i segni della tua brutta violenza. Un immenso grazie va ai nostri grandi avvocati: Sergio Burgio, Giovanni Castronovo, Giuseppe Canzone  Simona La Verde. Che ci hanno creduto e ci abbiamo creduto fino alla fine. Finalmente giustizia è stata fatta per te”. Lo dice Iana Brancato, la mamma di Roberta Siragusa la ragazza di 17 anni che in base alla sentenza d’appello dei giudici di Palermo è stata uccisa e data alle dal fidanzato Pietro Morreale condannato all’ergastolo anche in secondo grado.

“L’ergastolo, ma nessuna pena può portarti indietro e ritornare a casa – aggiunge la mamma – In particolar modo ringrazio l’avvocato Sergio Burgio che per noi non è stato solo l’avvocato di famiglia, ma anche il mio super psicologo. Nei miei momenti più bui, lui mi sollevava sempre. Solo così possiamo abbattere questa mattanza. Oggi i numeri di femminicidio non si possono più contare. Ergastolo solo così lo possiamo combattere un fatto  così inaccettabile e sconvolgente. L’amore non è possesso. L’amore non è violenza. L’amore non uccide. L’amore non umilia. L’amore non ti tappa la bocca come ha fatto Pietro Morreale. Basta famiglie all’ergastolo per un povero uomo che uomo non è. Bastava solo che lui quella maledetta sera ti riaccompagnava a casa sana e vegeta. Ognuno per la sua via. Oggi saremmo tutti più sereni e felici. Mi manchi Rò”.