“Ho letto il messaggio mentre stavo andando a letto. Inizialmente pensavo fosse uno scherzo, poi ho capito che si poteva consumare un dramma. Così ho chiamato i carabinieri”.
Maurizio Licata, originario di Caltanissetta, lavora nelle Marche. Era amico di Salvatore Patinella, che ieri sera ha ucciso con il bisturi Giovanna Bonsignore a Villabate. I due avevano studiato insieme all’accademia belle arti di Palermo nel corso progettista di moda.
Ha tentato di evitare la tragedia ma era tardi
“Sperano che la mia telefonata fosse servita a salvare la vita. Credevo che si volesse suicidare lui. Poi quando ho letto questa mattina la notizia ho compreso la notizia – aggiunge Licata – Una tragedia. Sono davvero dispiaciuto. Siamo social, ma in fondo in questa vita siamo soli. Il messaggio su Facebook è l’ennesimo esempio. Non avrà avuto nessuno con cui condividere questo dolore”.
Il compagno di corso lo ricorda molto bene
“Salvatore viene da una buona famiglia molto umile lui è stato sempre un grande lavoratore, lavorava come cameriere in pizzeria ristorante. Credo che prima di lavorare in ospedale avesse contratti trimestrali come postino. Un grande dolore”.
I due ex trovati morti in casa
Quando l’amico ha avvertito i Carabinieri era ormai troppo tardi, la tragedia si era consumata. La vittima si chiama Giovanna Bonsignore di 44 anni, mentre il compagno Salvatore Patinella, 41 anni. La tragedia si è consumata nell’appartamento di lei a Villabate.
Giovanna Bonsignore, volontaria dell’associazione Archè, litigava spesso con l’ex compagno Salvatore Patinella da circa un mese. I due hanno avuto una relazione da 4 anni.
Il post
“Chiedo in ginocchio umilmente scusa a Dio, per il dolore atroce che purtroppo, non avrei mai immaginato di recarti ma è lo stesso dolore che io sto provando da un mese circa, non riesco più a dormire, più a mangiare, consapevole che l’avrei provato per tutta la vita, arrivando alla follia” aveva scritto in quel post.
“Senza mai darmi una spiegazione per la perdita: del mio unico amore meraviglioso tesoro mio Giovanna, la mia principessa, il mio universo, il mio tutto, della mia casa, eravate la mia famiglia. Chiedo scusa ai miei genitori, alle nostre famiglie, alle sorelle e fratelli, ai nipoti, ma non di meno ai mie compari, per me come fratelli, persone uniche, meravigliose e speciali e a tutte le persone che ci hanno voluto bene. Nonostante il gesto atroce che io sto per compiere”.
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