“Sono state pronunciate le ordinanze della sezione lavoro del tribunale di Palermo, che confermano la linea seguita dal cda dell’opera pia Cardinale Ruffini.
In particolare, con un’articolata motivazione, il tribunale ha riconosciuto che la natura privatistica dell’Opcer, ribadita in tutte le decisioni dell’autorità giudiziaria, e la cessazione dei servizi, non più sostenibili stante l’acclarata e incontestabile crisi finanziaria dell’Ente, giustificano pienamente i provvedimenti adottati da questo CdA secondo canoni di sana e oculata gestione e in una logica di risanamento non più rinviabile”.
Lo scrive in una nota l’ente religioso in merito al licenziamento dei 42 dipendenti. “Per questi motivi, vengono dichiarati risolti i rapporti di lavoro ed è esclusa ogni possibilità di reintegrazione di alcuno dei ricorrenti per la sopravvenuta impossibilità di mantenere le prestazioni nell’organico dell’opera pia – aggiunge il Cda dell’ente – Considerata la situazione dei lavoratori, privi di reddito e di valide prospettive occupazionali, viste le condizioni soggettive e oggettive, discendenti dalle decisioni dei giudici di Palermo, l’opera pia Cardinale Ruffini, che aveva offerto già questo suo impegno a tempo debito, corrisponderà, a ciascuno dei ricorrenti, una somma parametrata secondo i criteri enunciati nelle pronunzie giudiziali, sperando vivamente che ciò aiuti a migliorare la condizione degli stessi lavoratori e delle loro famiglie.
Il consiglio di amministrazione dell’Opera Pia, all’esito di un percorso così doloroso per tutti, ancora una volta sottolinea che è destituita di fondamento ogni ipotesi di estinzione dell’Opcer e conferma la volontà di continuare l’attività con una gestione prudente e responsabile: così, attraverso il contributo volontario delle migliori forze sociali presenti sul territorio, riprenderà a breve la sua vocazione originaria, di solidarietà e di aiuto ai poveri, agli ultimi, ai più bisognosi”.
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