La Polizia di Stato ha arrestato Giuseppe Di Maria, 43 anni, Tommaso Tutone, 39 anni, Rocco Tutone, 39 anni, P.D.M., 25 anni, R.D.M., 45 anni, A.N., 44 anni e S.T. 63 anni accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di ricettazione e riciclaggio di veicoli nel capoluogo palermitano e nelle aree limitrofe.
I primi tre sono in carcere gli altri sono ai domiciliari su ordine del gip del Tribunale di Palermo. L’operazione Dirty Cars è stata condotta dalla “Squadra Investigativa” del Commissariato di “Brancaccio” e dalla “Squadra Giudiziaria” del Compartimento di Polizia Stradale per la Sicilia Occidentale di Palermo.
La base della banda era un’officina meccanica nella zona industriale di Brancaccio. Le attività investigative si sono sviluppate attraverso servizi di osservazione, controllo e pedinamento nonché mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali. Ognuno aveva il proprio ruolo nell’organizzazione.
A capo, secondo le indagini. vi era il gestore dell’officina Giuseppe Di Maria. Nel corso delle indagini è emerso che una società “onlus” impegnata nella assistenza e nel trasporto di disabili impiegasse veicoli frutto di riciclaggio. Le indagini su questa organizzazione proseguono. Nell’inchiesta sono finiti altre 17 persone che si sono rivolti all’organizzazione per ottenere pezzi di ricambio per i propri mezzi. Sono stati accertati anche estorsioni ai danni di automobilisti a cui veniva rubato l’auto e restituita dietro il pagamento di una somma di denaro, il cosidetto cavallo di ritorno.
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