Da una parte le critiche anche alla scelta del governo di dar vita ad un’Alta Commissione per la scelta dei manager e relegare il ruolo della politica alla scelta solo fra le terzine di finalisti usciti dalla commissione, dall’altro la nuova tegola della richiesta di rinvio a giudizio per l’assessore regionale al turismo Elvira Amata.
Domani la mozione di sfiducia
L’opposizione regionale non molla la presa e, approfittando della singolare coincidenza di tempi fra gli eventi, attacca su più fronti.
Domani, mercoledì 19 novembre nella sala stampa di Palazzo dei Normanni, a Palermo, i capigruppo delle forze di opposizione all’Ars presenteranno alla stampa la mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Renato Schifani. Lo faranno insieme Michele Catanzaro (Partito democratico), Antonio De Luca (Movimento 5 Stelle) e Ismaele La Vardera (Controcorrente). Si tratta di quel documento che hanno deciso di proporre al termine del ritiro in convento della scorsa settimana. Una mozione che non ha i voti sufficienti per riuscire ed è già stata criticata anche da Cateno De Luca che l’ha tacciata come ipocrita ma sulla quale gli altri puntano moto, quantomeno come scelta d’immagine.
Barbagallo, “Schifani si dimetta”
Ma la scarsa fiducia nella mozione la si intravede anche dalle dichiarazioni di oggi dopo la “tegola” Amata. “E ora, con l’assessore al Turismo indagata e per cui la procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio, anche Fratelli d’Italia fuori dalla giunta Schifani! Deve valere anche per loro quello che Schifani ha detto a proposito degli assessori cuffariani rimossi (anche se non indagati): la loro presenza confliggeva con i principi fondamentali di trasparenza del suo governo. Non si rende conto – ma per quanto ancora? – in quale spirale Schifani stia trascinando la Sicilia, a causa della sua incapacità di accorgersi della slavina di scandali, episodi poco trasparenti e ombre che gravano sulla sua giunta. La soluzione è una: abbia un sussulto di dignità e si dimetta liberando l’Isola da questa cappa di clientele di cui lui è il principale responsabile politico” dice il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo
Antonio De Luca (M5s) “Commissione per i manager insufficiente”
“Schifani cerca di spacciare come una svolta epocale quello che in realtà è solo fumo negli occhi: la futura commissione a tre per la scelta dei manager della sanità, che il presidente vuol far passare per chissà quale conquista, è soltanto uno scadente tentativo di recuperare un po’ di quella credibilità persa a causa degli scandali e di riparare, a fine legislatura, quando ormai è troppo tardi, ai danni causati con nomine a uso e consumo dei partiti. Anche con questa formula l’ultima parola spetterà sempre alla politica, che invece va messa completamente fuori dal sistema delle nomine sanitarie. Solo in quel caso, forse, la sanità potrà ricominciare a vedere un po’ di luce in fondo al tunnel in cui questo governo e quelli che lo hanno preceduto l’hanno cacciata” afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca.
“Agli annunci a sensazione da parte di Schifani cui è seguito il nulla – conclude De Luca – comunque abbiamo ormai fatto l’abitudine. Aspettiamo ancora i licenziamenti in massa dei direttori generali per il flop sul versante liste d’attesa. È passato più di un anno dalla firma dei contratti da parte dei manager, ma nessuno è stato mandato a casa come promesso”.






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