Manco il tempo di presentare il cartellone del Sicilia Jazz Festival 2025 che Ignazio Garsia, cuore e mente della Fondazione The Brass Group, punta di nuovo i piedi. Mannaggia alla musica, basta una nota stonata per incrinare relazioni, mettere in discussione obiettivi ed equilibri faticosamente raggiunti. Ma si sa, quando il Maestro – perché così lo chiaman tutti – decide di far sentire le sue ragioni è pronto a tutto. Lo ricordiamo più d’una volta pronto a incatenarsi per difendere quella creatura musicale che il mondo intero– e non è un’esagerazione – ci invidia.
Così, a margine della presentazione degli 85 concerti che saranno il nucleo portante di una delle più importanti kermesse del jazz a livello mondiale di quest’anno, Garsia ricorda, a sé stesso prima ancora che ai suoi interlocutori, anche politici, quante criticità si debbano ancora affrontare affinché la Fondazione The Brass Group e la sua Orchesta Jazz possano definirsi in “sicurezza”.
Garsia, “Stabilizzare Orchesta Jazz Siciliana”
“Gli obiettivi non li abbiamo centrati tutti” è la premessa necessaria del Maestro che immediamente volge il suo spartito di dolehances a quello che ancora oggi è il nervo scoperto: “Ricordiamoci che la nostra Orchestra Jazz siciliana è sempre un’orchestra a chiamata e noi aspiriamo alla stabilizzazione. Questa orchestra deve diventare un’orchestra stabile e si deve diffondere il principio che tutte le musiche sono nate eguali. Non è pensabile che ancora oggi la produzione musicale si esprima soltanto attraverso la musica dell’Ottocento”. L’acuto d Garsia stride un po’ col clima di eccitazione per il Festival prossimo venturo. Ma è una nota necessaria.
Le polemiche dei mesi scorsi sulla governance della Fondazione
D’altronde, tensioni non ne erano mancate di recente con la norma che ridisegna la governance della Fondazione. Quella norma era apparsa – nella sua prima esposizione pubblica – come implicita volontà della politica di metter mano alle cose della cultura. Polemiche, però, riposte nel cassetto dopo l’audizione in Commissione cultura all’Ars proprio di Ignazio Garsia. Nelle vesti di cerimoniere e mediatore il deputato FdI Fabrizio Ferrara, tempestivo a placare gli animi, ribadendo la centralità della storia professionale ed umana di Garsia quale patrimonio storico ed identitario del Brass Group. Ferrara l’aveva detto in maniera chiara: “l’unico obiettivo è quello di avere una struttura più solida – riferendosi alla Fondazione – e daremo la possibilità, al pari delle altre Fondazioni, di poter stabilizzare i lavoratori che ne sono stati l’anima“.
Amata, “disponibili ad avviare tavolo tecnico”
Quelle parole Garsia le ricorda bene e adesso chiede di passare ai fatti. Il percorso non sarà agevole ma la volontà politica pare adagiarsi sui legittimi desiderata del Maestro. Elvira Amata, assessore regionale al Turismo rivendica quanto fatto sinora dal governo regionale e indica la via da seguire: un tavolo tecnico. “Quando ci troviamo di fronte a una criticità noi rispondiamo con organizzazione e strategia – ha spiegato Amata – e Ci saranno modi e luoghi per poter dialogare in questa direzione così come è stato fatto ad esempio con la Fondazione Orchestra sinfonica siciliana. Bisogna sedersi a un tavolo e fare dei ragionamenti. Siamo disponibili a verificare la fattibilità delle cose”.






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