Le parole sono parole, semplici sillabe messe insieme che usiamo come veicolo per portare a destinazione, nelle orecchie di altri ciò che pensiamo, e questa è di certo la prerogativa umana per eccellenza, ne converrete. Ora, se le parole, alcune parole, giungessero solo alle orecchie, sarebbe la ‘meno spesa’, ma la cosa si complica quando certe parole, trapassando con violenza i timpani e arrivando direttamente al cervello, che le elabora e le imbriglia dentro immagini mentali, mostrano con forza inesorabile il potenziale significato che potrebbero assumere. Parole come ordine, sicurezza e pulizia in sé non fanno paura a nessuno, ma nelle pagine di storia, queste parole, in bocca a certi personaggi hanno assunto significati che avremmo dovuto e voluto dimenticare o seppellire, e che non ci aspettavamo certamente di dover risentire.

Oggi, nel 2019, qualcuno le sta riesumando, con lo stesso significato che la storia ci ricorda. Oggi, nel 2019, questo qualcuno governa il nostro Paese. Il ministro, vicepremier Salvini, leader dell’estrema destra nazionale, porta avanti un programma politico dove le parole “ordine, sicurezza e pulizia” che quotidianamente escono dalla sua bocca, rappresentano esattamente i punti di partenza e di arrivo di uno schema repressivo già visto, che non è solo verbale, ma che piano piano sta prendendo una forma operativa che non tarderà a mostrarci i suoi effetti sociali a cascata.
Rinfreschiamoci la memoria…

“Mano libera alle forze dell’ordine per portare pulizia e sicurezza alle nostre città” e soprattutto la cancellazione delle leggi Fiano e Mancino contro la propaganda fascista, ha detto nel suo raduno leghista a Pontida l’anno scorso, prima di essere eletto dal 17% della popolazione italiana.
Traduciamo: Salvini nutre il proposito di servirsi delle forze dell’ordine per riportare la famosa disciplina di stampo Mussoliniano in Italia.
Il decreto sicurezza contro l’immigrazione dei clandestini africani, la sua propaganda contro il riconoscimento dei diritti civili delle famiglie arcobaleno, il suo indossare la divisa da poliziotto senza di fatto esserlo, come ha fatto per inciso Mussolini prima di lui, sono solo i primi passi verso la realizzazione di un ritorno alla forma più estrema e pericolosa di dittatura.

“Chi non è d’accordo col decreto sicurezza è nemico degli italiani”, “gli immigrati sono nemici degli italiani perché vogliono rimpiazzare gli italiani”, “gli LGBT sono nemici degli italiani perché tradiscono l’idea di famiglia tradizionale”. Ieri, il vicesindaco di Trieste, ha fatto “pulizia” contro i senzatetto della città e come altri prima di lui, anche a Como e in altre città italiane, dove è stata negata a persone indigenti la possibilità di accesso ai servizi di accoglienza pubblici istituiti per l’emergenza freddo di questi giorni. Consentitemi, se fino a l’altro ieri la parola pulizia arrivava alle mie orecchie con un significato neutro, oggi mi fa letteralmente terrore.

Forse non è facile accorgersene o forse è fin troppo evidente, ma è difficile intervenire…di fatto siamo in preda al preludio del Fascismo. C’è un forte odore nell’aria di intolleranza contro il diverso, in qualsiasi forma la diversità si declini. La pulizia che Salvini propone, non ha niente di umano e non sarà rivolta solo agli immigrati, come altri italiani insieme a lui credono. La sua “pulizia” sta partendo dagli immigrati, ma non si fermerà di certo a loro. E’ di semplice deduzione, in fondo, il motivo delle sue manovre, perché chi parla di pulizia è di certo qualcuno che vede qualcosa di “sporco” e vuole sovvertire questo sporco in qualcosa di “pulito”. Sporchi sono i clandestini che arrivano ammassati nei barconi portando sulla loro pelle nera e puzzolente che sa di sporco, malattie ormai dimenticate come la scabbia; sporchi sono i barboni e senzatetto avvolti nelle loro coperte sporche e nei loro pulciosi materassi; sporchi sono gli omosessuali, le lesbiche, i trans e tutti gli LGBT che vivono una sessualità sporca fuori dai canoni di una sessualità sana e tradizionale, o meglio normale; sporchi sono i malati di AIDS che nella loro promiscuità si trasmettono un virus sporco di morte. Sporco è insomma, tutto ciò che i “normali”, ravvisano nei “diversi”, in quei diversi che vivono in qualche modo ai margini della “normalità”.

I sindaci delle città che stanno disobbedendo al decreto sicurezza, vedono nella chiusura dei porti la negazione dei diritti umanitari, ma non è solo questo che forse vedono. Vedono arrivare un’ondata reazionaria e repressiva, vedono arrivare leggi che tradiscono la Costituzione, vedono innescare la retromarcia su diritti civili faticosamente raggiunti, vedono la solidarietà verso i più deboli venire meno, vedono la prevaricazione dei prepotenti farsi spazio per ottenere il controllo totale sulla vita di ognuno di noi, soprattutto vedono l’intolleranza verso ciò che appare forse, sporco, ma che sporco di certo non è.

Ma soprattutto vedono lontano…la chiusura progressiva dei centri di accoglienza sta costringendo sempre più immigrati a riversarsi per le strade delle città in cerca di aiuto. Finchè le amministrazioni locali, gli enti di volontariato e gli istituti religiosi a vario titolo saranno in grado di dare loro una mano lo faranno con mezzi propri. Ma cosa accadrà quando tutto ciò non basterà a contenere il loro disagio esistenziale in un paese che invece di accoglierli e tentare di integrarli li respinge? Accadrà che arriveranno all’esasperazione, saranno costretti ad arrangiarsi, rubare, incattivirsi, arrabbiarsi, organizzarsi e insorgere. Lo faranno con violenza, con la stessa che gli è stata inflitta nei loro paesi d’origine, dove la vita si scambia per davvero con un tozzo di pane, non avranno scrupoli a seminare terrore e non si faranno di certo rimandare indietro come Salvini fa finta di credere.

Quando tutto ciò accadrà, finalmente il suo schema prenderà forma. Manderà nelle città l’esercito e spiegherà tutte le forze dell’ordine per sedare le loro rivolte, e fare finalmente pulizia e una volta che avrà fatto insediare il potere militare estenderà anche ai traditori dell’Italia le sue azioni di persecuzione, e tutti gli “sporchi” verranno in qualche modo perseguitati, arrestati, processati, e condannati alla pulizia e alla redenzione, ripuliti, e forse dopo anche beatificati come martiri. Nessuno avrà vita facile, e come gli piace di più dire, “la pacchia sarà davvero finita” …non ci credete che lo farà? Io ci scommetto!!

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