Il primo a metterla on line denunciando che il candidato Presidente della Regione aveva interrotto la messa del 1 novembre per far campagna elettorale insieme al sindaco Orlando è stato il giornalista ed ex candidato sindaco delle primarie 5 stelle William Anselmo (poi sconfitto dal popolo della rete che ha preferito Ugo Forello).

“la religione dovrebbe restare fuori dalla politica” scrive nel suo post il grillino.

“La ‘sfida gentile’ di entrare in chiesa e farsi fare lo spot elettorale durante la messa dal parroco compiacente – continua – Complimenti alla sfacciataggine di Leoluca Orlando e del suo candidato Fabrizio Micari che questa mattina hanno interrotto la sacralità della funzione religiosa per un po’ di insana propaganda tra i fedeli”.

E poi precisa “È successo nella Chiesa Santa Maria delle Grazie, in Corso dei Mille. Il prete è Don Ugo Di Marzo a cui vanno i nostri più sentiti complimenti  Condividi questo scandalo”.

Poi, nei commenti, l’approfondimento e la replica del parroco “Ho parlato con Padre Ugo Di Marzo, il quale è stato molto gentile nel dare qualche spiegazione in più sull’episodio di questa mattina. Ha tenuto a precisare che il candidato del centrosinistra alle prossime regionali, Fabrizio Micari, non era presente in qualità di candidato alla regione siciliana, ma in quanto rettore dell’Università degli Studi di Palermo. Il rettore ha preso parola mentre era in corso una celebrazione seguita anche da altre figure istituzionali, motivando la presenza con il fatto che la parrocchia da circa 18 mesi porta avanti un tavolo tecnico “ENI SPA Parrocchia Comune di Palermo”, dove da giugno fa parte pure UNIPA. Pertanto le persone presenti si trovavano li in quanto rappresentanti-fautori di una sinergia con la parrocchia, “per una permuta di spazi importanti per il bene dei fedeli”.

Ma la foto, nel frattempo, viene ripresa da altri e rilanciata in vari post che circolano su Facebook e nel giro di una notte è già virale.

Dall’entourage di Micari fanno sapere che la Messa non è stata interrotta ma che era finita e che ha già ben spiegato il parroco le circostanze dell’intervento che nulla hanno a che vedere con la campagna elettorale (leggi qui la replica per intero)