Non era la prima volta che cercava rifugio utilizzando un rudere di campagna Umberto Geraci, il giovane di 22 anni che si trova in rianimazione dopo essere stato investito dall’esplosione di una bomba molotov lanciata contro lui e la sua fidanzata nel quartiere palermitano di Ciaculli.

Prima di montare la tenda nel casolare dove si è consumata la tragedia il giovane era stato cacciato da altri due ruderi che aveva utilizzato per trovare riparo nei mesi e nelle settimane precedenti. In tutte le occasioni sarebbe stato  picchiato e allontanato secondo quanto spiega il capo della squadra mobile Rodolfo Ruperti nel descrivere il percorso delle indagini.

“Una vicenda grave e triste – dice Ruperti -. Oggi è stato fermato su disposizione della Procura di Palermo il presunto autore di questo gesto gravissimo ovvero il lancio di molotov contro questi due ragazzi che si trovavano in quel casolare semi abbandonato”.

Geraci è un panettiere che a mala pena riusce a guadagnare qualche centinaio di euro. Il ragazzo è da tempo in contrasto con la propria famiglia tanto da decidersi di andare via di casa. Per questo le sue ‘sistemazioni’ erano sempre precarie e la sua presenza non era gradita in quella zona.

“E’ proprio questo il movente della violento gesto – aggiunge Ruperti -. La vicenda inizia un anno fa – continua il capo della Mobile – quando il giovane decide di andare via da casa e trova rifugio nel primo casolare abbandonato da dove sarà cacciato poco tempo dopo. Siamo risaliti all’uomo fermato oggi grazie al racconto dei feriti. I due giovani non conoscevano il nome dell’aggressore, ma hanno descritto le sue fattezze fisiche, la macchina che utilizzava e indicato la zona dove presumibilmente abitava”.

“In passato un altro casolare che sorge nel fondo di proprietà della figlia dell’odierno fermato era stato dato alle fiamme. Le indagini sono partite proprio dalle analisi scientifiche effettuate in quel casolare.  Anche lì geraci aveva cercato rifugio in passato ma era stato malmenato e cacciato e il rudere era stato bruciato. In seguito aveva occupato un altro casolare che sorgeva dentro un’altro appezzamento di terreno a circa cento metri di distanza ma appartenente a un’altra persona. Anche in questa seconda occasione era stato minacciato e costretto ad andare via. Infine la terza occupazione conclusasi con il lancio delle molotov ed il grave ferimento”.

Lui, Geraci, ha ustioni sul 50% del copro ed è rimasto ferito anche da schegge metalliche che si trovavano nelle molotov, ma anche la ragazza che era con lui è in condizioni gravi. Benedetto Fici, l’uomo di 77 anni fermato oggi, non ha confessato.