Ha chiesto di nuovo della figlia e non si mostra pentito. Ringrazia ancora i fratelli di Dio dal carcere di Enna dove si trova rinchiuso dalla scorsa settimana trasferito dal carcere Pagliarelli di Palermo. Oggi ha incontrato di nuovo il suo legale Giancarlo Barracato.

“Riguardo a quanto successo nella villetta non scende mai nei particolari. Continua lui nella sua condizione delirante – dice l’avvocato – Ha detto che erano convinti tutti che in quella casa ci fosse il diavolo anche Kevin uno dei due figli che in quella villetta ha trovato la morte”.

Secondo quanto ha riferito all’avvocato con l’ingresso dei due coniugi Massimo Carandente e Sabrina Fina qualcosa è cambiato. “Lui li ringrazia però è combattuto – aggiunge il legale – Ricorda che c’è stata una telefonata tra Massimo Carandente e qualcuno all’esterno della villetta. Una conversazione durata mezz’ora sia al telefono che tramite messaggi. Però non sa dire con chi Massimo stesse parlando”.

Pare che la telefonata fosse avvenuta dopo che la moglie Antonella era da poco deceduta. Ma su questo particolare Giovanni Barreca non è ancora preciso. Intanto per avere molte risposte e un quadro più preciso occorre attendere l’analisi dei telefoni sia di chi si trovava in quella casa e di chi sarebbero stato chiamato in quei giorni.

Mentre si attendono gli esiti delle autopsie su corpi dei due fratellini, domani all’istituto di medicina legale del Policlinico saranno eseguite nuove analisi sui resti di Antonella, la moglie di Barreca uccisa e poi bruciata. Venerdì l’avvocato Marco Rocca incontrerà al carcere Pagliarelli i due coniugi Massimo Carandente che Sabrina Fina. Un incontro per presentate la richiesta ai magistrati per essere sentiti e per cercare di provare a respingere le pesanti accuse che vengono contestati ai due fratelli di Dio.