Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha visitato stamattina il Centro internazionale per le scienze astronomiche “Gal Hassin” di Isnello, sulle Madonie. Nella sede dell’Osservatorio, il governatore, accompagnato dall’assessore regionale all’Ambiente Elena Pagana, è stato ricevuto dal primo cittadino Marcello Catanzaro e ha incontrato altri sindaci del comprensorio e un gruppo di tecnici per fare il punto sull’iter dell’installazione del telescopio “Flyeye” dell’Agenzia spaziale europea, su monte Mùfara.
Presenti anche il dirigente generale del dipartimento regionale dell’Ambiente Patrizia Valenti, il commissario straordinario del Parco delle Madonie Salvatore Caltagirone, il presidente della Fondazione “Gal Hassin” Giuseppe Mogavero, l’astrofisico Alessandro Nastasi, il presidente di Eie Group Giampietro Marchiori e l’amministratore di Sosvima Alessandro Ficile.
Le parole di Schifani
Nel suo intervento, Schifani ha ricordato come il governo regionale, fin dall’insediamento, si sia attivato per la risoluzione di alcune problematiche che stavano mettendo a rischio l’investimento: prima dichiarando l’opera di interesse strategico regionale e successivamente chiedendo al parlamento nazionale l’approvazione di un’apposita norma che rimuovesse i vincoli urbanistici per la realizzazione del progetto.
La nuova costruzione dell’Osservatorio, infatti, ricade nella zona “A” del Parco delle Madonie, a oltre 1.850 metri di altezza, dove vigeva un divieto di inedificabilità assoluta previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, adesso rimosso.
“Era un impegno – ha sottolineato Schifani – che avevamo preso e che stiamo mantenendo. L’installazione del telescopio e la realizzazione di un Osservatorio astronomico rappresentano una scelta che pone la Sicilia al centro della scena mondiale nel settore scientifico di riferimento. Un’opera di interesse strategico per la nostra Regione, finalizzata allo svolgimento di importanti attività di ricerca e che avrà anche importanti e positive ricadute socio-economiche legate al turismo congressuale e scientifico”.
La Regione ha già finanziato, inoltre, la messa in sicurezza della pista di accesso alla sommità di Monte Mùfara destinando 1,6 milioni di euro.
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