Palazzo delle Aquile chiuderà a breve i battenti. Lo ha dichiarato il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, in merito ai lavori di ristrutturazione che interesseranno il plesso nei prossimi anni. La struttura di piazza Pretoria, al momento, ospita il Consiglio Comunale e la Giunta, nonchè tutti gli uffici amministrativi relativi. Organi che, almeno fino al termine degli interventi, passeranno probabilmente a Palazzo Comitini. Trasloco forzato dal quale perora sono escluse le commissioni consiliari, che rimarranno dove sono, così come dichiarato questa mattina dal presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo.

Polemiche sul trasferimento a Palazzo Comitini

Polemici i sindacati, che non hanno preso di buon grado questa decisione. Anche se Roberto Lagalla ha provato a smorzare i toni. “Non si può mettere in tenda il Consiglio Comunale – ha dichiarato il primo cittadino -. E’ necessaria una leale collaborazione istituzionale”. Parole, quelle pronunciate da Roberto Lagalla, a cui segue la promessa di un confronto con le parti interessate.

Convincere le sigle dei lavoratori non sarà facile, vista la nota di fuoco indirizzata proprio dai rappresentanti di Fp-Cgil, Uil-Fpl, Cisl-Fp e Csa, indirizzata al primo cittadino. I sindacati evidenziano “una sistematica e continua pressione da parte della rappresentanza del Consiglio comunale circa l’intento del trasferimento degli attuali uffici amministrativi della Presidenza e del Consiglio nei locali di Palazzo Comitini, a causa della chiusura di Palazzo delle Aquile per lavori”.

“Sovrintendenza neghi il trasloco”

“Le azioni coatte e coercitive di prendere possesso di stanze già occupate per anni da lavoratori dipendenti si scontra e sta creando non solo disagi e forti lamentele da parte dei lavoratori dell’ex Provincia, ma la promiscuità con altri soggetti provenienti dagli uffici comunali che rischia di tradursi in una macro-allocazione confusionale e poco gestibile per via tra l’altro di lavoratori sottoposti a un regime orario e contrattuale di per sé differente”.

Le organizzazioni sottolineano quanto sia “inopportuno e dannoso per le già precarie condizioni di sala Martorana farvi svolgere i lavori consiliari del Comune”. Tanto da suggerire alla Sovrintendenza “di negare il trasloco”.

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