Il consiglio dell’ordine degli avvocati di Palermo ha proclamato lo stato di agitazione dell’avvocatura palermitana, per il paventato trasferimento degli uffici giudiziari nel Palazzo Eas che sino al 2024 sarà interessato da lavori di restauro e messa in sicurezza nei locali di via Orsini, in precedenza destinati agli uffici di riscossione Sicilia Spa.
“Abbiamo appreso che probabilmente entro l’estate una parte considerevole degli uffici giudiziari attualmente ubicati presso la cittadella giudiziaria verranno dislocati in via Orsini, presso l’ex sede di Riscossione Sicilia – dice Antonello Armetta, presidente dell’ordine – Appaiono evidenti le gravi ricadute che si avranno sulla città, i suoi abitanti e l’intero comparto giustizia.
Il futuro trasloco infatti riguarderà gli uffici maggiormente frequentati da Avvocati e cittadini, ossia la Sezione Lavoro, la Sezione Esecuzioni Civili del Tribunale nonché l’intero Ufficio U.N.E.P., tutti oggi ospitati nell’ex Palazzo EAS. Lo scenario che si prospetta è quello di centinaia di persone che quotidianamente saranno costrette a fare la spola tra punti opposti di Palermo con conseguenze facilmente prevedibili: caos delle udienze determinato da concomitanti impegni presso la cittadella giudiziaria, una città ancora più congestionata, e soprattutto disagio per gli avvocati e tutti gli utenti e operatori del sistema giustizia”.
Il consiglio valuterà le iniziative da assumere. “Confidiamo che il proficuo dialogo istituzionale intrapreso con il Presidente della Corte d’Appello e il Presidente del Tribunale, – aggiunge Armetta – cui va dato atto di avere sempre affrontato ogni criticità di concerto con l’avvocatura, consenta di raggiungere l’obiettivo comune del mantenimento all’interno della Cittadella di tutti quegli Uffici che prevedono l’accesso al pubblico, eventualmente provando a dislocare in Via Orsini ogni ufficio che non preveda l’affluenza di Avvocati ed utenti”.
“Con la nostra iniziativa desideriamo rivolgerci al Ministro della Giustizia Cartabia – ha concluso il Presidente Armetta – perché non possiamo astenerci dal rivendicare una immediata e definitiva soluzione della vicenda, rispettosa della attività lavorativa di tutti gli avvocati, che quotidianamente si troverebbero a fare la spola tra due zone diverse della città, dell’effettiva tutela dei diritti dei propri assistiti, della efficienza del sistema giustizia, ma rispettosa anche della cittadinanza, attesa tra l’altro l’assenza di idonee aree adibite a parcheggio nella zona interessata dal trasferimento”.
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