Sabato 19 marzo, alle ore 9.30, presso l’Aula Consiliare di Palazzo delle Aquile a Palermo si terrà un incontro in occasione della Settimana d’azione contro il razzismo, promossa dall’Unar, giunta alla sua dodicesima edizione e in programma dal 14 al 21 marzo 2016.

“Accoglienza, multiculturalità e integrazione” il tema dell’iniziativa promossa da numerose associazioni del territorio. Oltre al Centro Pio La Torre, Addiospreco, Adoc, Arci, Ass. Santa Chiara, Assoutenti, Camera del Lavoro di Palermo – Cgil, Camminare Insieme, Caritas Diocesana di Palermo, Centro Arrupe, Centro Astalli, Centro R.S. “G.Arnao”, Cisl, Ciss, Comunità S.Egidio, COmitato di lotta per la casa 12 luglio, Comunità “San Saverio”, Consulta delle Culture, Codici, Erripa “Achille Grandi”, Federconsumatori, Forum Antirazzista Palermo, Idea Rom, Laici Missionari Comboniani, Le Donne di Benin City, Lega Consumatori, Legambiente, Osservatorio Discriminazioni Razziali “Nouredine Adnane”, Rompiamo Pregiudizi, Uil.

“La povertà a livello globale, insieme alla guerra, è all’origine della migrazione epocale alla quale stiamo assistendo – dichiara Vito Lo Monaco, presidente del Centro Pio La Torre -. Affrontare questa fase con politiche di accoglienza e integrazione significa imporre a livello nazionale, europeo e internazionale politiche economiche espansive orientate dagli Stati e dagli organismi internazionali (Fmi, Bm, Bce) dopo il fallimento delle politiche neoliberiste perseguite durante questi anni. Esse, alla fine, hanno rafforzato i poteri finanziari sovrannazionali ma anche le mafie transnazionali. Il “No al razzismo” significa anche questo e impone perciò una rete permanente tra tutte queste forme organizzative vocate all’integrazione, al multiculturalismo e all’accoglienza”.

Il 21 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale contro il Razzismo, indetta dalla Nazioni Unite in ricordo del massacro di Sharpeville del 1960, la giornata più sanguinosa dell’apartheid in Sudafrica. Quel giorno 69 manifestanti neri vennero uccisi da 300 poliziotti bianchi che protestavano contro l’introduzione dell’Urban Areas Act, provvedimento che imponeva ai cittadini sudafricani neri di esibire uno speciale permesso se fermati nelle aree riservate ai bianchi. Il comportamento della polizia, che sparò sui manifestanti, venne denunciato da una speciale commissione d’inchiesta come eccessivo impiego della forza contro una folla disarmata, mentre, l’operato del governo sudafricano venne ufficialmente condannato dalle Nazioni Unite.