La lotta per la salvezza rappresenta uno degli scenari più suggestivi dei campionati di massima serie. A differenza della battaglia per la vittoria del titolo, in cui si affrontano corazzate che vincono sistematicamente, qui il duello avviene tra realtà di provincia e Cenerentola, che cercano, attraverso il cuore e la spinta del pubblico, di rimanere un altro anno tra le più forti. E quando ci riescono, la festa che scatta è la più focosa di tutte. Tante volte abbiamo assistito a scene di giubilo, ma ovviamente c’è un lato negativo della medaglia: per una squadra che si salva, ce n’è sicuramente un’altra che va in Serie B. L’annata del Palermo dell’anno scorso è stata disastrosa: i rosanero hanno chiuso il campionato con 26 punti, senza mai entrare nel vivo della lotta.

Negli ultimi 10 anni, secondo un’analisi sul rendimento delle neopromosse nei cinque principali campionati d’Europa, le squadre che si sono salvate sono state circa il doppio (92 a 52) rispetto a quelle che sono andate in seconda divisione l’anno successivo.Come se non bastasse, non è mai accaduto che tutte le neopromosse siano retrocesse contemporaneamente la stagione successiva alla loro promozione; anzi, in 9 casi, si sono salvate tutte e 3. Nella stagione passata, il Palermo totalizzò la miseria di 1 punto nelle prime tre: anche a livello statistico, si prospettava già la retrocessione.

Nell’ultima decade, dunque, le squadre che sono arrivate da serie inferiori, non si sono assolutamente mostrate inferiori a chi già era nella massima divisione: la statistica riporta che in 10 anni, il 16,7% delle neo promosse, cioè 24 club, si è addirittura piazzato nella prima metà della classifica. Il dato, dunque, fa riflettere anche il Palermo, impegnato nella non facile battaglia per la promozione. Qualora i rosanero dovessero farcela, non sarà una passeggiata rimanere in Serie A, ma bisognerà dimostrare di essere all’altezza, anche contro le altre rivali che arriverebbero dalla Serie B.

Andiamo, dunque, ad analizzare quali sono gli ingredienti per la ricetta della salvezza. Si tratta, ovviamente, di una statistica, quasi nulla ai fini pratici, ma che può essere anche un viatico interessante per un’analisi. Salvarsi coincide, pertanto, con una super partenza. Negli ultimi 10 anni, nemmeno una squadra è retrocessa avendo totalizzato tra i 7 e i 9 punti nelle prime tre partite.La percentuale, invece, scende al 60%, restando, quindi, sempre alta, quando i punti realizzati nelle prime 3 partite sono tra i 3 e i 6.

Non solo una partenza coi fiocchi, ma c’è bisogno anche di una spesa buona. Perché chi spende più delle avversarie, alla fine riesce a ottenere risultati molto interessanti. Da questo punto di vista, però, c’è bisogno di fare una distinzione. Nei campionati di Serie A, Bundesliga e Ligue 1, chi ha comprato un calciatore, spendendo più di 10 milioni di euro, si è sempre salvato e in alcuni casi (Juventus 2007/2008, Lipsia 2016/2017, Monaco 2013/214) ha addirittura raggiunto la Champions League.

I dirigenti del Palermo, dunque, possono segnarsi qualche appunto e cercare di non ripetere più la sciagurata stagione passata. Ovviamente, però, parlare di salvezza nella massima serie può essere considerato un super lusso per i rosanero, che, dopo la sconfitta casalinga contro il Novara, si ritrovano all’ottavo posto, ultimo per raggiungere i playoff. Nonostante la classifica di B sia tanto corta da permettere agli uomini di Tedino di trovarsi a 2 punti dalla vetta, questo è un altro elemento che permette di capire quanto sarà difficile il campionato cadetto e quanto bisognerà lottare per assicurarsi un posto in Serie A.