Il fascino e l’emozione di vivere esperienze uniche attraverso la realtà virtuale.
La tecnologia al servizio delle persone e non solo per finalità ludiche o di intrattenimento.
Ci credono fermamente 5 giovani palermitani che sono l’anima di VRLab, una start-up interamente autofinanziata messa in piedi un anno fa da Giovanni Bellanca.
La comune passione per i videogiochi, una radicata cultura hi-tech, le conoscenze specialistiche sono gli ingredienti di un’idea imprenditoriale innovativa e di successo che certamente farà parlare di sé.
Di VRLab fanno parte tutti professionisti del settore informatico, ovvero grafici, programmatori ed informatici puri.
“Il nostro obiettivo – racconta Marco Ribera, informatico – è rendere accessibile a tutti quello che di norma non lo è”.
VRLab si occupa di realtà virtuale, mediante diversi servizi offerti agli utenti. Tra i ‘cavalli di battaglia’ della società la simulazione di guida in una pista di formula 1, le visite guidate nella nostra galassia, un percorso sulle montagne russe.
Tutte esperienze che è possibile fare attraverso uno strumento frutto della tecnologia più innovativa, il visore Oculus Rift (il cui costo di mercato è di circa 800 euro), costruito attraverso una campagna mondiale di raccolta fondi i cui finanziatori sono diventati soci ed ‘acquistato’ nella sua seconda versione da Mark Zuckerberg che ne ha registrato la titolarità.
VRLab dispone di 7 visori messi a disposizione delle persone in occasione di specifici eventi itineranti che si svolgono in Sicilia e che hanno avuto già luogo a Castelbuono, Terrasini e Palermo.
Sinora si è trattato di appuntamenti gratuiti – resi possibili dal supporto di sponsor privati – che VrLab ha organizzato per farsi conoscere. Adesso la società, che è in espansione, sta aprendo una propria sede a Palermo ed ampliando i servizi offerti. La potenziale clientela potrà in futuro usufruire dei servizi pagando un biglietto che avrà comunque un costo inferiore ai 10 euro, quindi abbastanza accessibile.
“Noi usiamo la realtà virtuale – spiega ancora Ribera – per avere comunque un effetto nella vita reale. Ad esempio ci poniamo lo scopo di abbattere, per quanto possibile le barriere architettoniche. E’ quanto abbiamo fatto facendo provare il simulatore di guida automobilistica, di montagne russe o di immersione subacquea a molti disabili che sono stati entusiasti dell’esperienza”.
Il target di riferimento è davvero ampio: “Abbiamo fatto simulazioni – commenta Ribera – con persone delle più svariate età. Diciamo che la nostra potenziale clientela va dai 13 ai 60 anni ed oltre”.
Oculus Rift permette di provare emozioni legate all’udito, alla vista ed al movimento del corpo. Ma VRLab ha messo a punto un altro importante strumento. “Abbiamo costruito – racconta Ribera – una piattaforma che si muove su tre assi, con una velocità di 1 metro al secondo, munita di sedili, dove la gente ha la sensazione del vuoto e dell’aria avvertibile sulle montagne russe. Per il futuro prevediamo di organizzare, con la collaborazione di psicologi, delle simulazioni per aiutare ad affrontare la paura del volo, quindi lavoriamo affinché la realtà virtuale abbia anche un effetto terapeutico”.
Tra un mese inizieranno le qualifiche per un torneo interamente di realtà virtuale che si svolgerà nei negozi di giochi e videogiochi palermitani. Verranno reclutati numerosi giocatori, i 100 migliori si affronteranno, i più bravi parteciperanno ad una simulazione di guerra attraverso una pedana di movimento, dei fucili virtuali e dei giubbotti che riescono a riprodurre realisticamente i colpi ricevuti.
Tra i progetti in corso di definizione anche alcune esperienze legate alla fruizione dei beni culturali e al senso estetico: VRLab ha infatti acquistato delle telecamere a 360 gradi che permetteranno di realizzare filmati video che potranno ad esempio virtualmente portare la gente in giro per musei e futuri inquilini in case ancora da costruire.
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