Sono passati 33 anni dal 30 agosto del 1989. Un giorno maledetto per la città di Palermo che si abbelliva per ospitare i Mondiali di calcio di Italia 90: cinque operai persero la vita nel crollo di un ponteggio della copertura della tribuna centrale in ristrutturazione per la rassegna iridata. Si chiamavano Antonino Cusimano, Serafino Tusa, Giovanni Carollo, Giuseppe Rosone e Gaetano Palmeri ed il loro nomi sono scolpiti su una lapide all’ingresso dello stadio Renzo Barbera (all’epoca dei fatti Favorita) che ne ricorda il loro sacrificio.

Cgil Palermo, Filla Cgil ed il Palermo Fc hanno ricordato oggi quelle vittime sul lavoro con una piccola cerimonia pubblica pochi minuti dopo il tributo dei tifosi organizzati all’ultrà Totò Rambo.

Presenti nell’impianto di viale del Fante, teatro della tragedia, oltre che ad alcuni familiari delle vittime, anche il segretario generale Fillea Cgil Palermo, Piero Ceraulo che nel ricordare l’importanza della memoria di quanto accaduto ha sottolineato che Quanto è accaduto 33 anni fa, e quanto ancora oggi accade nei cantieri palermitani”.

Ceraulo continua: “Questo ci obbliga ad affrontare in maniera inequivocabile il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro e le condizioni in cui operano gli edili palermitani. Troppe morti, troppe irregolarità emergono in questi ultimi anni, con dei veri e propri bollettini di guerra”. Secondo i dati forniti dall’Inail, e rielaborati dall’Osservatorio Vega Engineering, la Sicilia si trova al nono posto tra le regioni italiane con 22 infortuni mortali nel primo semestre di quest’anno, con una incidenza, sui numeri nazionali, del 6,4 per cento.

Ceraulo, “C’era troppa pressione”

Ceraulo ricorda: “Abbiamo incontrato gli edili che allora erano qui e che sono rimasti vivi alla tragedia e raccontano come in quegli anni c’era una pressione rispetto a quelle che erano le fasi di realizzazione dell’opera. Il cantiere si sarebbe chiudere entro tempi brevi per far si che i mondiali si potessero svolgere. Ci fu un’accelerazione senza però tenere conto delle norme di sicurezza. Un circolo vizioso che allora registrammo e denunciammo. Purtroppo abbiamo assistito il 30 agosto del 1989 a quella tragedia”.

L’iniziativa #Bastamortisullavoro

Oggi, come 33 anni fa, a partire da questa giornata la Fillea, assieme alla Cgil, torna a porre l’accento sulle condizioni di sicurezza nei cantieri e lo fa avviando con il Palermo Football Club, che ha manifestato sin da subito una grande attenzione sul tema della sicurezza, una campagna di sensibilizzazione contro gli infortuni sul lavoro, lanciando l’hashstag #bastamortisullavoro.

Il 9 settembre evento commemorativo per la partita col Genoa

Un altro momento simbolico della campagna è in programma sempre allo stadio per la partita del 9 settembre (alle 20.45) contro il Genoa in occasione della quinta giornata del campionato di serie B. La Fillea acquisterà 100 biglietti di curva da devolvere agli edili palermitani, che per l’occasione indosseranno una maglia con il logo della sigla sindacale con la scritta “Basta Morti Sul Lavoro”.

Ma ci saranno nuovi appuntamenti per non dimenticare la tragedia e mantenere sempre in auge la tematica della sicurezza sul lavoro come ha ricordato lo stesso Ceraulo.

Alamia, “Una tragedia annunciata”

Totò Alamia, segretario generale Fillea Cgil di Palermo tra il 1982 ed il 1991, fu in prima linea 33 anni fa. Questo il suo racconto: “Era una tragedia annunciata. L’appuntamento dei mondiali diventava una necessità, ma la fretta non mai una buona consigliere e non è compatibile con la sicurezza. Noi avevamo denunciato all’ispettore del lavoro il mancato rispetto delle norme di sicurezza nel cantiere edile. Questi lavoratori erano imbracati nei tralicci e non dentro un cestello che avrebbe garantito l’autonomia funzionale e contestualmente la loro sicurezza”.

Unico sopravvissuto all’incidente, il gruista, Giovan Battista Inguglia – adesso 76 enne, allora 43enne – che vide davanti ai suoi occhi la morte dei colleghi impegnati nei lavori di ampliamento dello stadio della Favorita.

Presente alla commemorazione anche il direttore generale del Palermo calcio, Giovanni Gardini, che ha voluto incontrare i rappresentanti sindacali di categoria per ricordare l’incidente e mostrare la vicinanza del club rosanero alla tematica ed alle famiglie. C’è la volontà del club rosanero di portare alta la memoria delle vittime del maledetto crollo di 33 anni.

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