Sono stati scritti e si scrivono molti libri su Palermo. Affascinano, del capoluogo siciliano, la storia, i costumi, le composite architetture, l’estro (talvolta ai limiti del folklore) dei palermitani. Poca attenzione però è stata sinora dedicata agli aspetti politici e amministrativi della città.
Proprio su questi aspetti, colmando in qualche misura una lacuna editoriale, si sofferma il saggio di Luciano Abbonato Palermo tra emergenza e progetto (sottotitolo, Storia recente di un comune italiano) edito da Rubbettino.
Nel saggio Abbonato, esperto di bilancio con diverse esperienze nella pubblica amministrazione e oggi magistrato onorario della Corte dei conti, illustra l’esperienza amministrativa del comune di Palermo nel periodo ricompreso tra il 2012 e il 2016. Si tratta di un’esperienza vissuta in prima persona dall’autore, che in quegli anni rivestì, nella giunta Orlando, la carica di assessore al Bilancio.
In Palermo tra emergenza e progetto, Abbonato descrive la situazione finanziaria dissestata rilevata al momento del suo insediamento e gli interventi adottati per risanare il bilancio al punto di ottenere lusinghieri apprezzamenti da parte della Corte dei conti.
Quella di Abbonato è un’analisi tecnica supportata di dati e dettagliate documentazioni, e però l’appunto che gli si può muovere (perché negarlo?) è che la sua sia un’analisi di parte. E certamente lo è per il ruolo ricoperto dall’autore nel periodo esaminato.
Ciò non toglie, tuttavia, che il saggio presenta più di un motivo d’interesse, non solo per la meticolosa disamina, e che sia ispirato, piuttosto che da intenti propagandistici, da passione coniugata a competenza (chi può disconoscerla a un bocconiano dal curriculum ricco di incarichi presso enti pubblici e apprezzate pubblicazioni tecniche?).
Già, passione oltre che competenza. Quella passione per l’amministrazione della cosa pubblica che in Abbonato nacque dall’incontro, quand’era ancora ragazzino, con Pier Santi Mattarella.
Come raccontato in un libro che non è fatto di soli numeri e valutazioni tecnico-finanziarie, ma anche di altro: di riconoscenza e amore per una città, Palermo, di cui si mettono in luce le radici plurietniche, lo spirito di accoglienza, la cultura aperta e cosmopolita. E d’altra parte uno dei pregi del saggio di Abbonato è di superare i limiti delle trattazioni tecniche, e ciò anche nella scorrevolezza di una scrittura che non si fa irretire da lessici per iniziati. L’indagine presente in Palermo tra emergenza e progetto, infatti, non è circoscritta all’ambito settoriale del bilancio, ma abbraccia vari profili, non ultimo quello in senso lato culturale.
Abbonato è consapevole che la rinascita economica di una città parte da un presupposto indispensabile: creare le condizioni per attrarre investimenti, soprattutto dall’estero, e che ciò non può prescindere dalla valorizzazione della sua ricchezza architettonica, della sua storia e delle sue vocazioni (quella più spiccata in Palermo, al centro del Mediterraneo, è la vocazione all’ospitalità e al dialogo). Come pure l’autore riconosce che i successi ottenuti dalla città di Palermo debbono giocoforza fare i conti con la situazione economica e finanziaria generale non certo florida e con gli ostacoli di un duplice centralismo, quello statale e quello regionale. Con onestà intellettuale, Abbonato osserva nelle conclusioni del saggio: ‹‹Non mancano i punti critici in questa esperienza, possiamo ancora ripiombare nel baratro anche perché le forze disgreganti sono potenti e continue››.
Il libro è impreziosito dalla prefazione di un economista molto sensibile ai valori etici come Marco Vitale e dalla partecipe postfazione di Leoluca Orlando.
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