La Villa Deliella, capolavoro del liberty palermitano progettato da Ernesto Basile, fu demolita nel 1959 in piena stagione speculativa. Quel gesto segnò uno dei momenti più controversi del cosiddetto Sacco di Palermo, lasciando una ferita profonda nel patrimonio architettonico e nella memoria collettiva della città. Oggi, l’area di piazza Crispi, dove sorgeva la villa, è tornata al centro di un acceso confronto tra istanze di tutela e interessi commerciali.
Stop al parcheggio privato: l’intervento dell’assessore Forzinetti
Nelle scorse settimane, gli uffici del Suap avevano rilasciato un’autorizzazione per l’uso temporaneo dello spazio come area di sosta privata. Una decisione assunta senza previa valutazione urbanistica né condivisione con l’amministrazione politica. A bloccare tutto è stato l’assessore alle Attività produttive, Giuliano Forzinetti, che ha firmato un atto di indirizzo urgente per annullare il nulla osta.
La posizione ufficiale di Lagalla e Carta
In una nota congiunta, il sindaco Roberto Lagalla e l’assessore all’Urbanistica Maurizio Carta hanno espresso forte contrarietà all’iniziativa. “In merito all’atto emanato dagli uffici del Suap, senza alcuna verifica di coerenza con le strategie urbanistiche dell’amministrazione, relativo all’autorizzazione di un parcheggio temporaneo nell’area in cui sorgeva Villa Deliella (piazza Crispi alle Croci), si ribadiscono – scrivono – il valore storico-urbanistico e la valenza iconica di quello spazio, a dolorosa memoria della nefasta stagione del cosiddetto Sacco di Palermo”. L’amministrazione ha confermato che l’area è destinata alla realizzazione del Museo del Liberty, come previsto dalle direttive del Piano Urbanistico Generale (PUG). Tali direttive sono vincolanti per tutti i settori dell’amministrazione comunale coinvolti nella pianificazione urbanistica e nella gestione del suolo pubblico.
Un polo culturale per la Palermo liberty
“Il futuro Museo-Memoriale del Liberty e la riqualificazione dell’area simbolica di Villa Deliella – prosegue la nota – potranno essere il portale da cui partire per esplorare il vasto palinsesto Liberty della città”. La Giunta comunale ha individuato piazza Crispi come una delle aree strategiche per la rigenerazione urbana, da valorizzare anche attraverso project financing, per restituire alla città un luogo di cultura e memoria.
Sostegno trasversale dalla politica cittadina
Anche il capogruppo della Democrazia Cristiana al Comune, Domenico Bonanno, ha manifestato pieno appoggio all’iniziativa: “L’area dove sorgeva Villa Deliella non si tocca. È necessario andare avanti con la creazione del Museo regionale del liberty e dell’itinerario dell’Art Nouveau, così come stabilito dalla Giunta regionale con una delibera del 2021”. Bonanno ha definito l’idea di un parcheggio “miope” e in contrasto con diversi atti di indirizzo già approvati dal Consiglio comunale.
Critiche alla gestione amministrativa del Comune
Dura la presa di posizione dei consiglieri comunali Giulia Argiroffi e Ugo Forello, del gruppo Oso. “È disarmante constatare come, ancora oggi a Palermo, l’interesse del privato continui a prevalere su quello pubblico, persino quando in gioco c’è una ferita storica e simbolica nel cuore della città”. I due consiglieri si sono detti “profondamente sconcertati” dall’autorizzazione concessa dalla dirigente comunale Rosa Vicari, accusandola di aver trattato l’area “come un semplice lotto in zona commerciale”.
L’appello alla coesione istituzionale
Il presidente del Consiglio comunale Giulio Tantillo ha annunciato la convocazione della conferenza dei capigruppo per discutere il futuro dell’area. “Sono certo che tutto il Consiglio comunale sia unanime nel volere che l’area di piazza Crispi non torni a essere occupata da un parcheggio ma, piuttosto, possa ospitare un luogo di cultura e memoria”.
Un’occasione per la rinascita urbana
La battaglia per Villa Deliella è molto più di un confronto urbanistico. È il segnale di una città che vuole riconciliarsi con il proprio passato e immaginare un futuro all’altezza della sua storia. Il **Museo del Liberty** rappresenta una promessa di riscatto e un investimento nella cultura come strumento di rigenerazione.
Il capolavoro di Ernesto Basile
Villa Deliella fu commissionata alla fine dell’Ottocento dal principe di Deliella, esponente di una delle famiglie più influenti dell’aristocrazia siciliana. Basile, che già aveva firmato opere come il Teatro Massimo e il Parlamento di Roma, concepì una dimora che unisse eleganza aristocratica e modernità architettonica. Era una villa dalle linee morbide e raffinate, con motivi floreali, stucchi elaborati, decorazioni in ferro battuto e interni sontuosi. Un esempio puro di Art Nouveau mediterranea, pensata per dialogare con il clima, il paesaggio e la cultura di Palermo.
La notte della demolizione
La notte tra il 28 e il 29 novembre 1959 passò alla storia per uno degli scempi architettonici più clamorosi d’Italia. In poche ore, la villa fu rasa al suolo, mentre la città dormiva. La Soprintendenza ai Beni Culturali stava per apporre il vincolo di tutela, ma i costruttori, ben informati, anticiparono con i bulldozer l’atto ufficiale. Il terreno, sito in una delle zone più ambite della città, era troppo prezioso per lasciarlo a un monumento. Al suo posto, sarebbe sorto un anonimo palazzo residenziale.
Il sacco di Palermo
La distruzione di Villa Deliella non fu un episodio isolato, ma il segnale di un fenomeno ben più vasto. Era l’inizio del cosiddetto “sacco di Palermo”, la stagione buia tra gli anni ’50 e ’70 in cui interi quartieri storici furono cancellati per far spazio a costruzioni speculative, spesso realizzate con il beneplacito di politici e mafiosi. Un periodo in cui la città, tra silenzi e connivenze, vide sfumare la sua bellezza sotto colate di cemento.
Il silenzio e la memoria
Oggi, di Villa Deliella non resta nulla. Ma la sua assenza è diventata un presente ingombrante. Per architetti, storici, studenti e cittadini è un monito costante: quando si distrugge l’identità di un luogo, si impoverisce l’anima di un’intera comunità.
Negli anni, sono nate iniziative per mantenere viva la memoria della villa: mostre, conferenze, documentari. Tuttavia, nessuna iniziativa concreta è stata ancora realizzata per riconoscere pubblicamente il valore perduto o per trasformare l’area in uno spazio di riflessione civica.
Palermo e la riscoperta del suo volto
Villa Deliella è oggi un simbolo: della bellezza tradita, della città che avrebbe potuto essere e non è stata, della necessità di proteggere il nostro patrimonio prima che sia troppo tardi. In un tempo in cui Palermo riscopre la sua vocazione culturale e turistica, ricordare Villa Deliella significa ripartire dalle ferite per costruire consapevolezza.






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