Paolo Liga, nipote del boss bagherese Pino Scaduto, fermato oggi dai carabinieri, era stato arrestato nel 2015, dopo una breve latitanza, nell’ambito dell’operazione antimafia Reset 2.

Accusato di mafia ed estorsione era stato assolto dal gip e scarcerato. Dopo poco era tornato alla guida del clan. Nel corso dell’inchiesta che oggi ha portato al suo fermo è stato trovato un vero arsenale composto da pistole, fucili e mitragliette e nascosto in un terreno. Liga, secondo il racconto dei pentiti, aveva anche curato in prima persona l’acquisto delle armi.

“A distanza di otto giorni dopo avere nascosto le armi – racconta il collaboratore Pasquale di Salvo – mi mandano a chiamare sostenendo che si dovevano consegnare. Chiesi a chi avrei dovuto darle. Mi si disse: ‘verrà Pietro Liga assieme a suo cognato e a suo fratello e glieli consegni a lui”.

Paolo Liga, fratello di un altro capomafia, Pietro, per anni ha vissuto a Mazara del Vallo, nel trapanese, ma non ha mai perso i legami con Bagheria. I collaboratori di giustizia in più occasioni hanno raccontato ai magistrati quale ruolo avesse Liga nelle estorsioni e nelle gestioni delle armi.

I provvedimenti di fermo sono scattati perché Paolo Liga parlando con un familiare aveva manifestato l’idea di fuggire all’estero, in America.

Nel corso delle indagini è emerso che sia Liga che i fratelli De Lisi era coscienti che erano di nuovo finiti nelle indagini dei carabinieri. Lo scorso 17 gennaio Liga aveva visto alcuni carabinieri armeggiare nella sua auto una Mercedes Classe A e aveva intuito che stavano installando una cimice. Liga parla con un familiare.

“Ce ne andiamo in America vita mia? – dice al telefono Liga – Ci vuoi andare in America?” Non era la prima volta che l’uomo vicino al boss Pino Scaduto ha fatto perdere le proprie tracce. Tra la fine del 2015 e 2016 era ricercato. Poi è stato arrestato e rilasciato.