Gianluigi Paragone, senatore di ItaliaExit, è stato ospite della 51esima puntata di Casa Minutella, andata in onda su BlogSicilia.it. L’argomento è la protesta dei ristoratori e non solo contro le chiusure decretate dal Governo  Draghi per contenere l’epidemia di Covid-19.

Paragone ha affermato: «Sto cercando di portare in aula alcuni elementi correttivi […] Sono stanco di sentire nei talk che ‘siete capaci solo di protestare e di fare opposizione’ ma io rilancio. Il Governo è disposto a resettare tutte le pendenze del DURC? E se io tengo la mia attività chiusa, per quale motivo devo pagare bollette appesantite dagli oneri di sistema che sono tasse? Ho posto questioni di vita reale. Non si può finire nella ‘centrale dei rischi’ in questa fase in cui i ristoratori non incassano ma devono mantenere le rateizzazioni».

Paragone ha poi detto: «L’Italia è un Paese che costa tanto. La Sicilia, ad esempio, ha un costo elevato perché la sua bellezza costa, il suo patrimonio costa, le sue bellezze costano. Ma il Green Deel è una favola. Cosa ce ne facciamo dello switch sull’elettrico, per cui ci guadagneranno i tedeschi e i giapponesi? Noi vogliamo che l’Italia sia un vettore di bellezza straordinaria».

E l’affondo al ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Stefano Patuanelli: «Il suo debutto? Tagliare i fondi all’agricoltura del Mezzogiorno. Forse perché ha qualche interesse in Veneto? L’agricoltura è un patrimonio italiano. Si deve assolutamente difendere ciò che è italiano».

Il senatore ha anche attaccato il settore del delivery food: «I ristoratori stanno vivendo l’aggressione da parte delle piattaforme del cibo a domicilio. La gente non sa che un ristoratore, che paga il canone a queste società, se ritarda la consegna di 5 minuti deve pagare una multa. Inoltre, queste multinazionali, grazie al database dei gusti dei consumatori, sanno come il mercato del food si sta muovendo e approfitteranno dei fallimenti dei ristoratori per prendersi le loro cucine a prezzo di straccio e faranno ulteriore business sulla pelle dei ristoratori. Io non starò mai dalla parte delle multinazionali».

Paragone, infine, ha criticato la Lega perché sostiene Mario Draghi («banchiere incapace di risolvere i problemi dell’economia reale ma capace di risolvere le dinamiche finanziarie») e si augura che presto si vada al voto «con il proporzionale così ognuno giocherà la propria partita».

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