I giudici d’appello della Corte dei Conti, presieduta da Giovanni Coppola, relatore Guido Petrigni hanno condannato con la sentenza 68/2017 Antonino lozzia, Coordinatore Amministrativo dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Caltanissetta, a risarcire l’Asp della somma di 127 mila euro per avere smarrito un decreto ingiuntivo, impedendo all’Azienda sanitaria di fare opposizione allo stesso.

La vicenda risale al 2007 quando lozzia, ex Dirigente del Servizio economico finanziario dell’Azienda Ospedaliera Vittorio Emanuele di Gela, aveva proposto al Direttore Generale la nomina di un dottore commercialista, già consulente della stessa Azienda, per difenderla in Commissione Tributaria Provinciale per una cartella milionaria emessa dall’Agenzia delle Entrate per alcuni versamenti che non risultavano ma che erano stati fatti.

Il ricorso proposto dal difensore era di soli tre pagine, di cui appena 15 righe dedicate alla parte in diritto, ed era stato accolto dalla Commissione Tributaria Provinciale di Caltanissetta, che aveva liquidato, a favore dell’USL, la somma di euro 1.500 per spese legali.

L’Azienda sanitaria si è vista presentare dal professionista incaricato della difesa una parcella di circa 716 mila euro poi successivamente ridotta, che, comunque, l’Azienda sanitaria non riteneva di pagare.

Il professionista ha chiesto ed ottenuto un decreto ingiuntivo che, per effetto del suo smarrimento, non veniva opposto e diventava esecutivo, costringendo l’Azienda sanitaria a pagare complessivamente la somma di euro 584 mila euro.

La Corte dei conti d’Appello ha ritenuto di addebitare a lozzia, per la sua grave negligenza, una quota parte della somma pari a 127.345 euro.