“Solo un fuoco di paglia, un patto per preparare il pensionamento di una classe dirigente che ormai deve rassegnarsi a lasciare spazio”. A parlare a BlogSicilia è il leghista Vincenzo Figuccia che proprio non ci sta a far passare il messaggio che dentro il centrodestra sia nato un nuovo soggetto.

“Non capisco perché i media abbiano dato tanto risalto a questo accordo – dice senza mezzi termini – non cambia nulla rispetto a 48 ore fa. Al Comune di Palermo questo patto non esprime neanche un consigliere oltre quelli già noti che hanno dovuto rinnegare Italia Viva per spegnere le polemiche all’interno della coalizione”.

Quindi lei non crede che questo patto possa aprire un fronte nuovo?

“Non vedo nessuna novità. La coalizione è solida e ruota intorno al Presidente della Regione Renato Schifani. Roberto Lagalla, invece, è il sindaco di Palermo ed è stato eletto proprio grazie al centrodestra. La stampa, probabilmente, lo identifica come antagonista in  virtù delle ultime polemiche, ma in realtà si è trattato di vicende interne alla coalizione e sbaglia chi considera la polemica come una investitura a Lagalla quale antagonista. Non è così che stanno le cose”

Ma Lombardo è comunque l’anima critica della coalizione

“L’inquietudine di Lombardo parla da sola. Come voi stessi avete scritto in meno di due anni ha già chiuso tre diversi accordi. Quello con la Lega, il mio partito, lo ha disdetto lui poco dopo per andare a stringere patti con Forza Italia che non mi pare siano andati bene. Certo quelli non li ha disdetti ma questa nuova federazione mi sembra vada in direzione diversa. Insomma non trova pace ne posto e quindi si agita”.

C’è anche Miccichè, che ci ha abitato a considerarlo un’araba fenice della politica

“Certo! In passato Miccichè è tornato dall’oblio dopo aver litigato perfino con Silvio Berlusconi. O almeno così avevano scritto i giornali. Ma i tempi sono cambiati. Per me ormai è solo un ex e non credo di essere l’unico a pensarla così'”.

Una proposta per sanare la crisi ?

Più che una proposta un consiglio a Lagalla, avviare una verifica di maggioranza, per capire se è ancora interessato a restare nel perimetro del centro destra, anziché cercare supporto in mondi che non sono i suoi.

 

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