La polizia di stato ha arrestato un giovane tunisino per percosse e lesioni. L’aggressore ha picchiato il padre che aveva rifiutato di dagli ancora soldi.

Ha messo a soqquadro la casa in via Calderai a Palermo, dove insieme al genitore vive con due sorelle. Per avere ancora del denaro ha rotto una bottiglia e con un frammento di vetro ha minacciato il padre. Le due sorelle avvertite dal padre hanno chiamato i poliziotti che sono riusciti a bloccare e arrestare il 30 enne tunisino.

Il provvidenziale intervento della Polizia di Stato, ieri pomeriggio, ha messo fine ad una rissa familiare che per diversi minuti, aveva tenuto con il fiato sospeso i residenti di un intero quartiere.

A degenerare in sequestro di persona a scopo estorsivo è stato il tormentato rapporto tra padre e figlio di una famiglia nordafricana di immigrati, da anni, residente nel cuore della “Palermo Vecchia”.

Una famiglia, ormai ben integrata nel tessuto sociale cittadino, composta da padre e tre figli.

Un normale menage, fatto di sacrifici e costellato di giornaliere incomprensioni tra padre ed un figlio, violento ed esigente.

Ieri pomeriggio, l’ennesima richiesta di denaro indirizzata al genitore con i soliti modi inurbani, ne ha generato il secco rifiuto ed ha acceso le polveri di una animata lite.

Il figlio ha violentemente reagito, mettendo a soqquadro il domicilio ed  infrangendo anche una porta a vetri dell’abitazione.

Il padre ha intuito come il disappunto del giovane stesse trascendendo in violenza e, temendo per la propria incolumità, ha approfittato di un suo momento di distrazione per contattare al cellulare le altre due figlie, in quei frangenti, assenti da casa.

Tale richiesta d’aiuto, notata dal figlio, ne ha acuito la rabbia tanto da spingerlo a trascinare letteralmente in padre per il bavero della camicia, rinchiuderlo nella stanza da letto e minacciarlo con un frammento di vetro della porta infranta.

Le figlie, giunte sul posto e spettatrici attonite della scena insieme ai tanti curiosi del quartiere scesi su strada, hanno contattato il “113”.

Nel giro di pochi minuti, più “volanti” dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico sono giunte sul luogo segnalato.

I poliziotti hanno affrontato il giovane, dapprima tentando di instaurare un dialogo e, successivamente, passando alle vie di fatto per disarmarlo ed immobilizzarlo. Il giovane tunisino è stato, così, ammanettato e tratto in arresto.