Sembrava finita con il voto di ieri, ma la battaglia sul piano di riequilibrio è appena cominciata. Un documento, quello approvato dal Consiglio Comunale, che vincolerà il futuro di Palermo per i prossimi vent’anni. Manovra lacrime e sangue che prevederà aumenti di tutti i tariffari legati a servizi a domanda individuale, nonchè ad un raddoppio dell’addizionale Irpef. Salasso a cui le forze di centro non ci stanno. In una conferenza stampa congiunta, i consiglieri comunali dei gruppi “Oso”, Italia Viva, +Europa ed Azione hanno annunciato alcune delibere con cui proveranno ad emendare l’atto. Documenti a cui si affiancherà una relazione diretta al Governo nazionale, in cui si cercherò di smontare le misure previste dalla Giunta Orlando.

La strategia per fermare il piano di riequilibrio

Il voto di ieri ha lasciato degli strascichi in tutte le compagini politiche d’opposizione. L’uscita dall’aula della quasi totalità del centrodestra non è passata inosservata, soprattutto alla luce del fatto che è risultata decisiva ai fini della votazione del piano di riequilibrio. Fatto sul quale, dopo lo sconforto e la stizza di ieri, le forze centriste hanno deciso di fare asse, facendo squadra e dedicendo di prepare alcune delibere per emendare l’atto in Consiglio Comunale. Fra queste, è stata annunciato un atto con cui i gruppi proveranno a cancellare la messa in vendita del 40% delle quote Gesap, nonchè l’aumento delle quote Irpef.

Una battaglia tutta politica che metterà a dura prova le coronarie della maggioranza politica del sindaco, già ridotta ai minimi termini. Nonchè la tenuta del centrodestra, con la Lega fiaccata da polemiche interne ed esterne.  Azioni a cui si affiancherà una relazione che verrà inoltrata direttamente al Governo nazionale e in cui si proverà a smontare la fattibilità delle azioni del piano. Ricordiamo infatti che la parola fine sull’atto si scriverà il 15 febbraio, quando il sindaco Leoluca Orlando dovrà andare a parlare direttamente con l’esecutivo nazionale.

Ferrandelli (+Europa): “Presenteremo delibere per emendare l’atto”

Una sintesi espressa dal consigliere comunale di +Europa Fabrizio Ferrandelli, che si mostra convinto che questo asse si possa ulteriormente allargarsi a nuove forze politiche ed arrivare agli obiettivi prestabiliti. “Arriviamo a questa articolazione da percorsi differenti. Chi è arrivato a trovare una sintesi di esperienze diverse ha in se il codice di allargamento. La politica non solo è l’arte del possibile, ma ci sorprende giorno dopo giorno. La partita è appena iniziata. Sulla base di ragionamenti futuri, è possibile che nuove forze si uniscano a noi per il bene della città. Presenteremo una delibera per la revoca della vendita delle quote della Gesap. Porremo altri atti per fare chiarezza per i diritti dei lavoratori. Nel 2007 abbiamo combattuto per lo stanziamento per le stabilizzazioni. Sono documenti che necessiteranno nuovi voti”.

Chinnici (Italia Viva): “Orlando ha chiesto l’elemosina”

Duro il capogruppo di Italia Viva Dario Chinnici. A domanda specifica, l’esponente renziano ricorda i tempi in cui il suo gruppo decise di non sfiduciare Orlando. “La sfiducia è arrivata in un momento storico completamente diverso rispetto a questo. In quel caso, abbiamo abbiamo appoggiato e criticato Orlando con onore . C’è chi è abituato a strisciare nella vita, mentre c’è chi come noi la affronta come noi a viso aperto”.

L’esponente di Italia Viva sostiene, senza mezzi termini, l’esistenza di una regia per convincere alcuni consiglieri ad uscire dall’aula. “Ieri Orlando ha chiesto l’elemosina a tutti i gruppi consiliari. Ha trascorso trenta ore a chiamare singolarmente partiti e vertici degli stessi. Gli serviva un appoggio interno ed esterno all’aula. C’è stato un entra ed esci continui, come sugli emendamenti strutturali di questo piano, tragedia per i palermitani. E così la nuova maggioranza, capitanata dai M5S, i peggiori dei peggiori, ha potuto votare l’atto. Nell’ultimo periodo, abbiamo trovato ottimi compagni di viaggio e potremmo costruire qualcosa insieme.

Forello (Oso): “Accordo fra Tamajo, Miccichè e Orlando per votare l’atto”

Una conferenza stampa nella quale non sono mancati gli attacchi politici. Critico il consigliere comunale di “Oso” Ugo Forello, che ha confermato gli attacchi rivolti in aula alle forze di centrodestra di aver fatto un patto d’aula con il sindaco Orlando. “Se dall’aula escono in contemporanea Forza Italia, UdC, Diventerà Bellissima, Sicilia Futura e Fratelli d’Italia, ovviamente sono stati chiamati dall’esterno. Immagino che i capi di partito come Edy Tamajo, Gianfranco Miccichè e Leoluca Orlando, si siano messi d’accordo. Altrimenti, sarebbe incomprensibile che i consiglieri comunali dei gruppi in questione hanno detto di tutto e poi sono usciti dall’aula come dei codardi. E’ evidente che c’è stato qualcosa che non abbiamo visto. Se fai una battaglia politica, la porti fino in fondo”.

Stoccate anche agli ex colleghi del Movimento 5 Stelle, che per Forello non hanno più un’identità politica precisa. “Ritengo inaccettabile il cambiamento di casacca del Movimento 5 Stelle. Lo hanno fatto a Roma, lo hanno fatto anche qui. Stanno riuscendo a stare con l’estrema destra e con l’estrema sinistra contemporaneamente. Stanno con tutti. Non hanno nessuna capacità di discriminazione nella propria azione politica. Ma, quantomeno, gli riconosco il valore della lotta in aula”.

 

 

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