Coltivava marijuana in una serra tecnologica e la moglie percepiva il reddito di cittadinanza. La polizia di Stato ha arrestato un 27enne palermitano, incensurato, accusato dei reati di coltivazione di marijuana e furto di energia elettrica.

Piantagione dentro un casolare

Gli agenti nel quartiere Pagliarelli hanno trovato una coltivazione indoor in un casolare. Al piano seminterrato, estesa su una superficie pari a circa 600 metri quadri, è stata trovata una piantagione di marijuana composta da 891 piante. La coltivazione aveva dispositivi, quasi tutti di ultima generazione, utilizzati per far crescere la serra: filtri a carbonio, voluminosi impianti di areazione, di essiccazione e di illuminazione, filtri, condizionatori e pompe di calore necessari a riprodurre il microclima propizio alla crescita del vegetale.

Allaccio abusivo alla rete elettrica

I tecnici, anche quelli dell’Enel, hanno stimato che il valore di impianti e dispositivi, elettronici e meccanici, si aggirasse sui 90.000 euro. E’ stato trovato, interrato, l’allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica che ha cagionato un furto e quindi un danno ai contribuenti tanto grave quanto estesa risultava la serra.

Il giro d’affari dello stupefacente

Lo stupefacente, invece, se immesso nel mercato all’ingrosso della droga, avrebbe avuto un valore stimato sui 200.000 euro, cifra suscettibile di una crescita esponenziale qualora si fosse ragionato al dettaglio. Il provvedimento di arresto del giovane è stato convalidato dal giudice che ha revocato il beneficio economico del reddito di cittadinanza percepito dalla coniuge.

Altra piantagione indoor appena qualche giorno fa

E’ di appena qualche giorno fa l’ultima piantagione indoor scoperta a Palermo, per l’esattezza dai carabinieri della stazione di Mezzo Monreale che hanno arrestato Leopoldo De Caro, 46 anni, accusato di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e furto aggravato. Nel corso di una perquisizione nell’abitazione ad Aquino i militari hanno rinvenuto una serra artigianale indoor corredata di lampade e impianti di condizionamento ed aspirazione con ben 503 piante di canapa indica alte un metro e mezzo. Tutte le stanze erano state destinate alla coltivazione e su di un calendario erano annotate le fasi di crescita della piantagione. Una squadra di tecnici Enel Distribuzione, ha constatato inoltre che l’impianto elettrico era stato collegato illegalmente alla rete pubblica.

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