La foto della linea del tram di Palermo allagata era stata per settimane al centro di polemiche negli ultimi mesi dello scorso anno prima che il tram entrasse in funzione. Sui social media tante battute, parodie e attacchi all’amministrazione che non riusciva proprio ad evitare che le strade in diversi quartieri di Palermo si trasformassero in fiumi e laghi.

Quell’immagine era diventata, nell’immaginario collettivo, il paradigma delle condizioni di insufficiente manutenzione della città. E contro quel simbolo ci si scagliò in modo furioso.

Alcuni assessori definirono quella foto un banale fotomontaggio dando adito a ulteriori polemiche che lasciarono anche i social network per approdare nella vita reale

Anche alcune associazioni vicine all’amministrazione comunale che ne condividono le scelte la bollarono come una squallida messinscena tanto per contrastare l’effetto dell’arrivo ormai imminente del tram, mezzo salvifico per Palermo. Insomma solo un modo per mettere in ridicolo il lavoro della giunta.

Adesso, a distanza di un anno, ci risiamo. Al primo acquazzone Palermo si allaga. A Partanna Mondello l’acqua entra nelle case, nella zona del Papireto è impossibile circolare. In via Ugo La Malfa nei pressi dell’assessorato al Territorio i dipendenti restano bloccati.

Quello che non ti aspetti dalle tante foto pubblicate sui social si è ripetuto. Anche la famosa linea del Tram si è di nuovo allagata e i palermitani postano da due giorni foto con l’acqua sui binari all’altezza del Motel Agip ma non soltanto lì.

Dall’amministrazione, al momento, nessuna replica alla polemica social, nessuna spiegazione. Forse si tratterà della replica del solito complotto mass mediatico che sta distruggendo quanto di buono si è fatto a Palermo e per Palermo sul fronte del traffico e della mobilità in città.

Di fatto tornano a circolare foto di binari allagati e fotomontaggi ‘spiritosi’ di gondole a Palermo. Difficile definire il limite fra il vero e il fotomontaggio ma che l’acqua venerdì abbia invaso la città è davvero difficile negarlo.

Fra gondole, canotti e pirati dei Caraibi speriamo soltanto che Palermo riesca presto a trovare una sua dimensione anche quando piove