La sicurezza nella città di Palermo poggia sulle spalle di donne e uomini in divisa che, nonostante una cronica carenza di organico, continuano a operare con uno spirito di abnegazione fuori dal comune. Tuttavia, il sindacato di polizia Coisp lancia oggi un grido d’allarme che non può più restare inascoltato: la segreteria provinciale denuncia turni di lavoro estenuanti, che spesso raggiungono le dodici ore giornaliere, talvolta senza il godimento del riposo settimanale. Questa pressione è dettata dalla necessità di offrire ai cittadini una maggiore sicurezza percepita, ma si scontra con una realtà numerica che non permette di presidiare l’intero territorio come richiesto dai recenti e tragici eventi legati alla cosiddetta mala-movida.

Il malessere delle divise e il mancato riconoscimento economico

Oltre alla fatica fisica, i poliziotti palermitani lamentano un’assenza di riconoscimento da parte delle istituzioni. Se da un lato l’amministrazione richiede sforzi straordinari, dall’altro non provvede al pagamento dei compensi per le ore di lavoro extra, con arretrati che si trascinano ormai dal gennaio 2024. Il sindacato sottolinea come sia paradossale costringere il personale a ritmi massacranti senza garantire nemmeno la dovuta remunerazione, calpestando i diritti basilari dei lavoratori della Polizia di Stato. Questa situazione di precarietà interna rischia di minare la stabilità di un’amministrazione già in forte difficoltà nella gestione dei numerosi servizi d’ordine pubblico.

Le radici della violenza e il problema della deterrenza

Il Coisp invita inoltre a un’analisi seria sui motivi che spingono alcuni individui a uscire di casa armati e a utilizzare deliberatamente armi da fuoco. Secondo la sigla sindacale, prima di invocare la militarizzazione della città, bisognerebbe interrogarsi sulla totale assenza di deterrenza e sulla “fumosa” certezza della pena. Viene contestato anche l’accesso al gratuito patrocinio per chi delinque abitualmente, gravando così sulle casse della collettività. Il sindacato pone l’accento anche sulla gestione delle licenze per la vendita di alcolici, concessi in grande quantità e con orari che arrivano fino alle 3 di notte, senza contare i numerosi esercizi gestiti da diverse etnie che spesso non rispetterebbero le norme vigenti. Più alcol in circolazione significa, inevitabilmente, maggiore esposizione a reati e incidenti.

Verso lo sciopero e la richiesta di soluzioni strutturali

L’assegnazione di 28 agenti avvenuta a ottobre e i rinforzi previsti per gennaio non sono considerati risolutivi. La carenza di organico è talmente profonda che questi innesti non bastano a soddisfare le necessità di una città complessa come Palermo. Il sindacato accusa alcuni attori politici di cercare solo il consenso invece di proporre soluzioni vere e durature per il benessere collettivo. Per tali ragioni, il Coisp si dichiara pronto a scendere in piazza al fianco dei poliziotti rappresentati per rivendicare i loro diritti. La sicurezza della città, conclude la nota sindacale, si ottiene solo se ogni istituzione fa la propria parte, garantendo strumenti idonei alle forze dell’ordine e la certezza della pena per chi viola la legge.