Il ponte Oreto è off-limits non solo ai camion, ma anche ai mezzi pubblici. A certificarlo è un’ordinanza del Comune di Palermo, che impedisce l’accesso sul viadotto a tutti i mezzi superiori a 35 quintali.

Una situazione che sta portando diversi disagi all’utenza. Se prima vi erano delle linee che tagliavano per dritto via Oreto, ora non è più possibile utilizzarle. Ciò ha trasformato il ponte Oreto in una vera e propria barriera architettonica. Fatto ritenuto inaccettabile dal gruppo cittadino della Lega, che si appresta a mettere in campo una petizione popolare.

L’ordinanza del Comune sul ponte Oreto

Limiti messi nero su bianco nell’ordinanza del 4 aprile 2021 firmata dall’ingegnere Tonino Martelli. Il tecnico ha imposto “dove non sia ritenuta possibile la chiusura totale della struttura, quantomeno la inibizione dei passaggi pedonali (marciapiedi) e la limitazione del traffico al solo transito di veicoli leggeri, con esclusione degli autocarri (con peso superiore a 35 quintali), o altra misura ritenuta idonea”.

Un limite di peso che, di fatto, taglia fuori tutti i mezzi pesanti, anche quelli pubblici. L’autobus più piccolo, in forza ad Amat, pesa intorno a 65 quintali. Una cifra ben superiore rispetto al limite fissato dal tecnico dell’Amministrazione Comunale. Ciò ha costretto Amat ad un cambio di itinerario, facendo rientrare i mezzi in via Oreto addirittura all’incrocio con via Buonriposo.

Gelarda (Lega): “Struttura in gravi condizioni”

A commentare lo stato di crisi della struttura è il capogruppo della Lega Igor Gelarda. L’esponente del Carroccio ricostruisce le vicende che hanno portato alle limitazioni sul ponte Oreto. “Il sovrappasso ha quasi 100 anni. Ha una struttura diversa rispetto al ponte Corleone ma, come quest’ultimo, non ha ricevuto manutenzione. Nel corso degli anni, ci sono state delle segnalazioni su problemi di staticità della struttura. Ad aprile 2021, gli uffici del Comune di Palermo, è stato incaricato di occuparsi del viadotto. Il tecnico ha dichiarato che il ponte Oreto è in condizioni semi-pericolanti o, comunque, gravi. Motivo per cui ha impedito l’accesso a mezzi che pesano di più di 35 quintali”.

“Pedoni al buio”

Problemi che non riguardano soltanto i mezzi pubblici, ma anche camion e, soprattutto, pedoni. “Ciò rappresenta un blocco non solo al passaggio dei mezzi pesanti ma anche agli autobus. Quello più piccolo di quintali ne pesa 65″. Un ponte che ha avuto anche problemi d’illuminazione. “Nelle scorse settimane, il ponte era completamente al buio. Dopo la nostra segnalazione, ne sono stati riattivati tre ed AMG ci ha promesso che ne verranno riattivati presto altri”.

“Iniziare subito i lavori”

Igor Gelarda rivolge poi un appello alle istituzioni comunali. “Noi come Lega chiediamo che i lavori inizino subito, visto che i soldi ci sono. In alternativa, chiediamo che si facciano dei saggi perchè non è possibile tagliare via Oreto in due, senza che i mezzi pubblici possano passare. L’assessore Prestigiacomo ci dice che la competenza è di Anas, ma noi qui di tecnici non ne abbiamo visti”.

Pitarresi (Lega): “Pronti a petizione popolare”

Sulla stessa linea del capogruppo della Lega, anche la consigliera della I Circoscrizione Maria Pitarresi. L’esponente territoriale del Carroccio propone un’iniziativa simile a quella messa in campo sul cambio della viabilità nell’area di via Perez. “Date le condizioni, non possiamo stare a guardare ed aspettare i rimpalli fra gli assessori. Insieme al capogruppo Igor Gelarda e al nostro referente territoriale Francesco Pilo, abbiamo pensato di fare una petizione per sollecitare l’Amministrazione in tutti i modi possibili. Purtroppo il disagio all’utenza c’è, ma non possiamo restare a guardare”.

Il progetto dei lavori sul Ponte Oreto

Durante la nostra live di venerdì 22 ottobre, il deputato nazionale del M5S Adriano Varrica e il consigliere comunale Antonino Randazzo avevano illustrato lo stato di avanzamento del progetto dei lavori sul ponte Oreto. Fu lo stesso parlamentare pentastellato ad annunciare l’accordo fra il Comune di Palermo ed Anas. Un “patto” sottoscritto per un importo complessivo da circa 3,8 milioni di euro. Fondi indirizzati alla ristrutturazione e alla messa in sicurezza del viadotto sul fiume del capoluogo siciliano.

Fu lo stesso Adriano Varrica a spiegare la cronologia dei passaggi burocratici. “Lo scorso anno ho avuto delle interlocuzioni con il Dipartimento per la Coesione. L’obiettivo era quello di salvare le risorse economiche trovate. Adesso, sono a disposizione per essere destinate all’esecuzione dei lavori. Nel momento in cui Anas acquisirà la documentazione necessaria, avvierà subito l’iter degli interventi. Un programma che prevede, al suo interno, opere di manutenzione straordinaria e quelli accessori”.

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