Rimane un punto interrogativo su una strage di Portella della Ginestra, compiuta dagli uomini del bandito Giuliano, tassello di un mosaico molto ampio che il libro mira a ricostruire. Il libro “Portella della Ginestra. Strage di Stato?” cerca di spiegare i retroscena e le ragioni di un fatto rimasto fino ad oggi misterioso. Se ne discuterà il 29 aprile alla Cgil Palermo assieme all’autore, Nino Blando, ricercatore di Storia contemporanea dell’Università di Palermo, Enzo Campo, segretario generale Cgil Palermo, Ettore Costanzo, sostituto procuratore generale della Corte di Appello di Palermo, Gianna Fracassi, vice segretario generale Cgil.
Nel corso dell’iniziativa sarà anche proposta la testimonianza di Serafino Petta, superstite della strage. “Nel libro di Emanuele Macaluso – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo – si indagano i retroscena e le ragioni nascoste dietro la strage di Portella della Ginestra, gli intrecci tra mafia e poteri politici, dallo sbarco degli alleati in Sicilia nel 1943 alle turbolenze sociali della Sicilia del dopoguerra, attraversata da correnti separatiste. In questo contesto – prosegue Campo – emerge il ruolo del movimento contadino e del sindacato, che condusse con determinazione le lotte per la conquista della terra e dei diritti dei lavoratori, scontrandosi con quel blocco sociale allora formato dagli agrari, dalla mafia e dal mondo politico che difendeva il vecchio assetto feudale”.
Il Primo Maggio Emanuele Macaluso, che ha presentato il 15 aprile il libro nella sede della Cgil nazionale, assieme alla Fondazione Di Vittorio, sarà alle manifestazioni organizzate dalla Cgil per la Festa dei Lavoratori a Piana degli Albanesi e a Portella della Ginestra, dove interverranno Macaluso, il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo e il vice segretario generale Cgil Gianna Fracassi.
“La strage di Portella – ha dichiarato Emanuele Macaluso, – fu un tentativo di intimorire quel movimento che aveva provocato anche in Sicilia un mutamento politico. I fatti si svolgono nel 1947. Il 20 aprile di quell’anno c’erano state le prime elezioni regionali, che segnarono un significativo successo delle sinistre unite ed il Primo Maggio si consumò la strage. In quel 1947 – continua Macaluso – l’anno in cui fui eletto segretario regionale della Cgil, c’era l’unità sindacale. Cioè, nella Cgil c’erano i sindacalisti cattolici democristiani di Pastore e Rapelli, che poi con la scissione costituirono la Cisl, e i dirigenti socialdemocratici e repubblicani, come Canini, che costituirono la Uil”. “Il libro – aggiunge Armando Sorrentino – contiene l’importante saggio che Macaluso aveva scritto per l’Espresso nel 1997 per il cinquantesimo anniversario della strage. Ancora oggi resta un contributo di sicuro e notevole interesse all’interno del dibattito sempre aperto per conoscere tutta la verità su questa strage”.
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