Il primo ad essere vaccinato nella cappella Soledad a due passi dalla Cattedrale di Palermo è stato l’ex dipendente dell’Amia, l’azienda che gestiva la raccolta dei rifiuti nel capoluogo, è stato questa mattina alle 10 Salvatore Ferdico, 80 anni.

“Non ho paura dei vaccini. Durante il mio servizio in azienda ne ho fatti tanti, antitifo, anti influenzali, e contro la polmonite – dice Ferdico – Mi sono prenotato nella mia parrocchia in via Montegrappa, al Villaggio Santa Rosalia è stato molto semplice. Quanto ho sentito sui vaccini non mi ha intimorito. Sono qui perché sono consapevole che non c’è via d’uscita contro questo virus”.

Tra chi ha accolto l’invito di vaccinarsi c’è un commerciante ancora in attività, un imprenditore e un ex insegnante. Sono tra le decine di persone in attesa comodamente sedute del loro vaccino Astrazeneca nel giardinetto davanti alla Cappella Soledad che si trova a poche centinaia di metri dalla Cattedrale e a pochi metri dalla questura di Palermo.

“Sono convinto di farmi il vaccino – dice Luigi Romano 78 anni commerciante titolare dell’omonimo negozio accanto alla Cattedrale – Credo che vaccinarci sia un dovere. Ho dei nipotini, voglio continuare a vivere e viaggiare e continuare a lavorare. Vorrei presto fare una crociera. Ho sentito tante cose sui vaccini, ma credo che non abbiamo alternative”. Per l’imprenditore Gaetano Gioé l’Astrazeneca è un ottimo vaccino. “Non ho nessuna paura nel fare il vaccino.

Lo ritengo molto sicuro. Avrei preferito il Johnson & Johnson perché bastava una sola dose, ma ritengo che quello inglese sia molto sicuro visto che già in Gran Bretagna è stata somministrato a milioni di cittadini ed ha avuto pochi casi – afferma Gioè che ha 76 anni – Questa in parrocchia e nelle chiese è una bella organizzazione. Tutto molto più sereno e non caotico come alla Fiera del Mediterraneo dove si è atteso anche cinque ore per vaccinarci”. Per l’ex insegnante Salvatore Puccio di 75 anni è stata una scelta consapevole quella di vaccinarsi in chiesa. “Ero certo visti i numeri di trovare una dimensione più umana per noi anziani con questa organizzazione. Noi anziani non possiamo aspettare ore in piedi per fare un vaccino. Qui è tutto molto tranquillo – dice Puccio – Non mi sono fatto impressionare da quello che leggo sui vaccini. Sono certo che davanti ad una simile pandemia non ci siano scelte. Siamo obbligati a fare il vaccino per noi e per quanti ci stanno attorno”.

Ad organizzare con l’Asp il parroco della Cattedrale Don Filippo Sarullo.   “Un’intesa tra la regione siciliana e la conferenza episcopale siciliana e oggi sabato santo dà la possibilità a circa 6000 persone in tutta la regione di ricevere il vaccino Astrazeneca. È un segno di speranza come sottolineava il presidente della conferenza episcopale siciliana nel suo messaggio per questa occasione. Un segnale di speranza per questa santa Pasqua, perché la chiesa si vuole fare solidale alle persone che vivono questa angoscia. Papa Francesco domenica scorsa durante l’Angelus della Domenica delle Palme ha sottolineato che l’anno scorso eravamo scioccati. Quest’anno siamo provati. Per andare in contro a questa prova che stiamo vivendo, la chiesa apre gli spazi dei locali parrocchiali per accogliere questi centri di vaccinazione in tutta la Sicilia così a Palermo qui nella nostra cattedrale di Palermo, vuole essere un segno di attenzione, più ci vacciniamo prima usciamo da questa situazione che ci angoscia”, dice Monsignor Filippo Sarullo parroco della Cattedrale che ha organizzato insieme all’Asp di Palermo la vaccinazione nei locali nei pressi della Cattedrale di Palermo. “Molti hanno aderito serenamente, alcuni per paura dell’Astrazeneca sono stati restii ad aderire, però nonostante tutto abbiamo raggiunto un numero congruo che ci permette di attivare un centro vaccinazione – aggiunge don Sarullo – Se qualcuno non hanno fatto in tempo a prenotarsi c’è la possibilità di rientrare. E’ possibile come successo che qualcuno non può essere vaccinato per patologie o per allergie che i medici hanno riscontrato nel corso dell’anamnesi, si possono mettono in attesa e tornano più tardi per vaccinarsi”.

A somministrare i vaccini nella cappella Soledad nei pressi della cattedrale è il medico dell’Asp di Palermo Cristofaro Ingrassia. A coadiuvarlo i colleghi volontari che hanno accolto l’invito dell’azienda sanitaria. Qui sono i medici cattolici italiani. L’equipe è composta dal presidente dell’associazione Raffaele Pomo, da Angela Vallone e da Loreto Galbo. “Abbiamo accolto con favore l’invito a prendere parte a questa iniziativa – dice il presidente Raffaele Pomo – Questo è un giorno importante per la vaccinazione. In tanti hanno risposto nonostante quanto è stato detto in queste settimane sui vaccini. Bisogna ridare fiducia e la risposta con la vaccinazione nelle parrocchie è molto positiva”.