Brutta avventura e ritorno a casa con un giorno di ritardo per i ragazzi che rientrava in Sicilia dalla gita scolastica o meglio dal tradizionale ‘viaggio d’istruzione’ fatto insieme da più classi.
Cento studenti del liceo Vittorio Emanuele II di Palermo sono rientrati dopo 24 ore nel capoluogo dopo un viaggio di istruzione travagliato a causa di un principio d’incendio verificatosi a bordo della nave della Gnv che doveva partire mercoledì sera da Napoli alla volta di Palermo.
La brutta avventura risoltasi solo con un ritardo
Gli studenti con i professori al seguito responsabili di loro sono rimasti in banchina per ore in attesa di notizie su quel che stava accadendo. La partenza era prevista per le 20 ma fino alle 23.30 non c’erano notizie ne si avviavano le operazioni di imbarco.
I ragazzi tornavano da un viaggio di istruzione nella capitale, a Roma. Arrivati al porto di Napoli l’amara sorpresa: la nave della Gnv non imbarcava. La compagnia annunciava dopo qualche tempo l’esigenza di rinviare la partenza per effetto della sostituzione del mezzo, sul quale si era sviluppato un incendio, con un nuovo traghetto.
La protesta
inevitabilmente scattavano le proteste da parte dei professori ma solo dopo l’arrivo della polizia la compagnia di navigazione trasferiva i ragazzi in pullman in una struttura alberghiera per la notte in attesa di imbarcarli sul traghetto del giorno successivo.
Il racconto della scuola
“Gli studenti non sono stati assistiti dalla compagnia di navigazione – spiegano dalla scuola – Per fortuna dopo lunghe peripezie sono ripartiti. Spiace per l’accaduto, anche perché inizialmente non è stata data loro alcuna assistenza”.
Il principio d’incendio si è sviluppato nella sala macchine della motonave Gnv Aries ormeggiata al porto di Napoli. Tempestivo l’intervento della Guardia costiera e dei Vigili del fuoco che, con diverse squadre, hanno domato l’incendio ed eseguito un sopralluogo per chiarire cosa abbia scatenato le fiamme. Per rimpiazzare la corsa, la compagnia marittima ha utilizzato l’imbarcazione Vincenzo Florio.
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