Intelligenza artificiale che facilita diagnosi e raggiungimento dei risultati nella medicina tutta e in particolare nella Procreazione medicalmente assistita dove il tempo, se pensiamo all’età biologica della donna, è ancor più che tiranno.
Da gennaio 2024 la Procreazione medicalmente assistita, già inserita nei Livelli essenziali di assistenza, sarà garantita anche dal Servizio Sanitario Nazionale, questo comporterà un abbattimento dei costi per le coppie che vogliono diventare genitori.

Una comunicazione efficace, una rete trasversale che coinvolge medici di base, ginecologi, biologi, ostetriche e i consultori che adesso possono prendere in carico la coppia e accompagnarla dalle prime analisi fino all’indimenticabile primo abbraccio col proprio figlio.
Insomma non è di poco conto ciò che è emerso dalla due giorni dedicata alla PMA e all’Intelligenza Artificiale che si è conclusa a Palermo, alle Officine Bellotti.

“L’Intelligenza artificiale ci aiuta a essere molto più efficaci. Abbiamo messo a punto dei sistemi che possono classificare gli embrioni rispetto alla loro possibilità di impiantarsi. L’intelligenza artificiale ci aiuta a prendere decisioni in maniera molto più veloce e a esser sempre evidence based medicine”, ha detto Eros Nikitos, Embriologo clinico Institute of Life – IASO.
Soddisfatti i due direttori scientifici del convegno Antonino Perino, responsabile del centro per la procreazione medicalmente assistita dell’Asp 6 e Giuseppe Valenti direttore del centro Genesi che pensano già a cosa fare nei prossimi mesi.

“Un dato importante e confortante, ha riferito Perino, è che l’ordine dei medici è disposto a organizzare presto un tavolo di esperti per confrontarsi con l’Assessorato regionale alla sanità nel momento in cui, da gennaio, queste tecniche entreranno nei Lea e saranno patrimonio del SSN”.
“La nostra materia vive di futuro, di tecnologia. L’ausilio dell’Intelligenza artificiale è importantissimo, ha detto Giuseppe Valenti, stiamo lavorando esattamente per la realizzazione di alcune metodiche “da metaverso”, cioè la possibilità di fare formazione per fare imparare come fare un prelievo ovocitario, in laboratorio…senza avere un paziente davanti”.