Il Tar Lazio accoglie il ricorso dei procuratori Marcello Viola e Francesco Lo Voi  e annulla la nomina del Michele Prestipino Giarritta quale procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma. E’ stato respinto il ricorso del procuratore Giuseppe Creazzo.

Marcello Viola (originario di Cammarata – AG), con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impdiduglia, ha impugnato innanzi al TAR Lazio i provvedimenti con i quali il  era avvenuta la nomina del Procuratore di Roma.

Anche il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, assistito dall’avvocato Salvatore Lionti Pensabene ha presentato il ricorso che è stato accolto.

Con il ricorso, gli avvocati Rubino e Impiduglia hanno sostenuto come il Csm avesse illegittimamente revocato l’originaria proposta di conferimento a Marcello Viola dell’incarico di Procuratore di Roma , a seguito di un procedimento penale (della Procura della Repubblica di Perugia) relativa alle condotte del magistrato Luca Palamara e di taluni componenti del Csm.

Con il ricorso, è stato, in particolare, sostenuto come la revoca della precedente proposta di conferimento dell’incarico fosse stata adottata pur essendo stato acclarato dallo stesso CSM il “mancato coinvolgimento” del dottore Viola rispetto al suddetto procedimento penale.

Con il ricorso è stato, altresì, rilevato come il giudizio di prevalenza espresso nei confronti del procuratore Prestipino Giarrita (motivato sostanzialmente sul maggiore radicamento territoriale di quest’ultimo) fosse viziato sotto svariati profili, avendo, tra l’altro, il Csm omesso di valutare i numerosi titoli e le importanti esperienze vantate dal procuratore Viola e non avendo tenuto conto che  Prestipino può vantare solo funzioni semidirettive (quale Procuratore Aggiunto presso le Procure di Reggio Calabria e di Roma) a fronte delle funzioni direttive svolte da Viola (che è stato Procuratore della Repubblica a Trapani ed è attualmente Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Firenze).

Prestipino Giarritta, difeso dagli avvocati Massimo Luciano, Piermassimo Chirulli e Patrizio Ivo D’Andrea, si è costituito in giudizio chiedendo il rigetto del ricorso.

Il Tar Lazio Roma – Presidente Savo Amodio Antonino, Relatore Ivo Correale – ha accolto il ricorso di Marcello Viola e del procuratore Francesco Viola.

In particolare, il TAR Lazio ha rilevato come dalla documentazione relativa all’indagine di Perugia fosse emersa la qualità di parte offesa del dott. Viola rispetto alle “macchinazioni o aspirazioni di altri”.

Il TAR ha, altresì, rilevato come la decisione del CSM – di non confermare la proposta volta al conferimento al dott. Viola dell’incarico di Procuratore di Roma – sia immotivata “in assenza di elementi oggettivamente riscontrabili a suo carico”.

Per effetto della sentenza del Tar Lazio, il CSM dovrà nuovamente procedere alla nomina del Procuratore della Repubblica di Roma, conformandosi ai principi di diritto affermati dal Giudice Amministrativo.