“Fino a questo momento non si è fatto sentire nessuno dal Ministero, riteniamo dunque che non si possa parlare di pace fatta e di tutto rientrato”.
Lo affermano Fabrizio La Rosa e Alessandro Luna, gli avvocati della professoressa dell’istituto tecnico Vittorio Emanuele III di Palermo Rosa Maria Dell’Aria, sospesa per 14 giorni dall’insegnamento dall’ufficio scolastico provinciale.
“Sebbene avessimo richiesto un chiarimento definitivo della posizione della docente – afferma Luna – e considerato che il ministero non ha ancora ritenuto opportuno esplicitare per le vie ufficiali che la sanzione comminata è illegittima, a questo punto in assenza di elementi di novità nei prossimi giorni saremo costretti a depositare il ricorso al tribunale di Palermo”.
“Tutelare il diritto all’insegnamento, l’autorevolezza degli insegnanti, evitare che la scuola diventi terreno di scontro ideologico e politico tra partiti e soprattutto annullare il provvedimento nei confronti della insegnante sospesa”.
E’ la richiesta dei sindacati della scuola che hanno manifestato anche a Palermo la loro solidarietà, così come in altre città italiane, alla professoressa Rosa Maria Dell’Aria, con una assemblea con oltre 200 docenti, nella scuola della docente, l’Istituto tecnico Vittorio Emanuele III, indetta dalle segreterie nazionali dei sindacati Flc-Cgil, Cisl-Fsur, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams.
Due gli hashtag della giornata: #liberidinsegnare e #liberidimparare. Sindacati, docenti, studenti e anche alcuni genitori tutti a difendere l’operato della insegnante ma soprattutto il mondo della scuola dalle interferenze della politica. “Il caso non è chiuso – affermano i segretari generali di Flc-Cgil, Cisl-Fsur, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams -, la sanzione va annullata perché manifestamente infondato e questa vicenda ci segnala l’esigenza di interventi normativi o contrattuali di garanzia per evitare ogni rischio di invadenza della politica nella sfera dell’autonomia professionale e dell’autonomia scolastica che potrebbe aumentare qualora il governo del sistema fosse affidato alle singole regioni”.
“C’è stato un attacco duro alla libertà – dice Maddalena Gissi, segretario generale Cisl Scuola -, alla professoressa che ha dimostrato compostezza, garbo, serenità manifestiamo solidarietà e diciamo ai cittadini che lei e i colleghi come lei sono il veto volto della scuola italiana che non può essere campo di scorribande della politica. Siamo tenuti a difendere l’autonomia di insegnamento e di giudizio dalle invasioni della politica. I cittadini – aggiunge – devono sapere che nella scuola ci sono grandi professionalità”. Dopo l’assemblea fiaccolata dalla scuola fino al teatro Massimo.
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