Picchiato a sangue perché ha punito uno studente durante la sua ora di lezione. Un professore dell’ istituto comprensivo Antonino Caponnetto di Tommaso Natale è stato preso a calci e pugni davanti alla scuola dai genitori di un suo alunno e da un’altra coppia.

La sua colpa, come scrive l’edizione palermitana di Repubblica, aver buttato fuori dall’aula lo studente e il suo compagno di banco perché chiacchieravano durante la lezione. Una storia di giustizia fai-da-te sulla quale sta indagando la polizia.

Il docente ha denunciato i suoi aggressori: due sono pregiudicati per rissa e occupazione abusiva.
Mentre era a terra, indifesa, la vittima ha riconosciuto i genitori del suo allievo ma non conosceva gli altri due poi identificati dalla polizia.

Il docente, che insegna Scienza e Matematica e ha 49 anni, venerdì mattina è arrivato davanti alla scuola Caponnetto a bordo del suo scooter. Ha avuto il tempo di posteggiare la moto all’interno del posteggio dell’ istituto ed è stato avvicinato dai quattro aggressori. «Ehi tu», gli hanno gridato i quattro pronunciando il suo nome.

Il professore si è voltato e ha ricevuto in faccia un pugno dopo l’ altro. Quando era già a terra, poi, i quattro hanno continuato ad infierire su di lui e gli hanno riservato anche diversi calci.

Il docente è stato costretto a presentarsi all’ospedale Villa Sofia dove i medici hanno riscontrato ferite e contusioni guaribili in cinque giorni.

Appena 48 ore prima l’ insegnante aveva punito il suo allievo perché parlava di Play Station con il suo compagno di banco invece di seguire la lezione. Ha ritenuto allora di mettere in punizione i due studenti invitandoli a lasciare la classe per almeno cinque minuti.

I ragazzini, dodicenni, non hanno protestato e poco dopo sono ritornati in classe per seguire la lezione. I genitori, invece, avrebbero accusato il professore di maltrattamenti nei confronti del figlio. Ma a difesa del docente si sono schierati i colleghi della scuola.

Ieri, al commissariato San Lorenzo sono stati convocati la dirigente scolastica e un altro docente. I colleghi dell’ insegnante preso di mira hanno descritto il loro collega come tra i più stimati dell’ istituto. Il professore insegna all’istituto Caponnetto da 5 anni e utilizza anche metodi educativi abbastanza alternativi.

La scuola accoglie studenti provenienti dalla Marinella e da Tommaso Natale e quotidianamente gli insegnanti si trovano davanti a ragazzini problematici. Ma davanti alla polizia è stato lo stesso professore protagonista del caso a difendere il suo alunno: «Il ragazzo non ha alcun problema, è uno studente abbastanza educato».

Un po’ meno i genitori, che non hanno pensato neanche un attimo di rivolgersi alla dirigente scolastica per avanzare le proprie rimostranze per quella che ritenevano un’ ingiustizia. La mattina del raid, non hanno neppure provato a parlare col professore.