Dodici aziende da Torino alla Sicilia passando per la Toscana con vocazione nella produzione energetica con un occhio all’ambiente. Si chiama Progetto S.U.D. quella che sembra essere la più consistente manifestazione d’interesse allo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese. Il progetto è solo uno di quelli presentati entro le 12 di oggi, termine di scadenza proprio per la manifestazione di interesse per superare la vicenda Blutec indegnamente finita nelle maglie della giustizia in un procedimento che dovrà chiarire se ci siano state o meno irregolarità.

Uno spiraglio dopo che questa mattina, di buon ora, il distretto della Meccatronica siciliano si era tirato indietro polemicamente annunciando che non avrebbe presentato alcun progetto perchè il bando risulta ‘evanescente e complicato’. Sembrava che la ‘gara’ fosse destinata ad andare deserta. Invece sono arrivate molte richieste fra la tarda serata di ieri e la mattina di oggi e di queste tre sarebbero interessanti e una in pole position.

Si tratta del Progetto S.U.D. (SMART UTILITY DISTRICT)  figlio di un consorzio di dodici aziende e ritenuto molto interessante, perché potrebbe aprire i cancelli della fabbrica a gran parte dei lavoratori ex Fiat.

L’obiettivo del progetto SMART UTILITY DISTRICT è, utilizzando le tecnologie più avanzate disponibili sul mercato, riqualificare l’area ex FIAT di Termini Imerese portandola ad essere un ecosistema industriale all’avanguardia, nodo nevralgico di eccellenza nei settori dell’ambiente e dell’energia.

Il progetto non è soltanto stato presentato entro i termini ma ha già un suo sito internet nel quale viene in parte raccontato “Siamo partiti dalla costatazione che la Sicilia è quasi priva di Impianti che operino nella filiera del riciclo delle plastiche, della carta, del vetro, degli oli esausti, delle batterie, della frazione organica e via dicendo. Il costo, sia economico che ambientale, del quale si sobbarca oggi e si troverà ad affrontare nel prossimo futuro sarà sempre maggiore, come dimostrano gli studi che abbiamo citato in apertura . SMART UTILITY DISTRICT sarà il polo tecnologico siciliano che garantirà il ciclo virtuoso dell’economia circolare delle materie nell’intera regione” si legge nel progetto on line.

“C’è bisogno, infatti, di un progetto di marketing del territorio all’altezza delle sfide che ci pone questa nuova economia, basata sui cicli naturali, sugli ecosistemi e sui principi della sostenibilità. In Italia i distretti costituiti da imprese, associazioni, istituzioni locali rappresentano le strutture organizzative peculiari della nostra economia e del suo duraturo successo rispetto ad altri sistemi economici. Lavorando assieme, la comunità di imprese raggiunge dei benefici collettivi che sono maggiori della somma dei benefici individuali che ciascuna azienda otterrebbe dall’ottimizzazione delle proprie performance”.

“Il fine è quello di generare un comprensorio industriale di eccellenza, con alti standard energetico-ambientali e di sostenibilità, suddiviso in quadranti operativi al fine di generare attività e nuova occupazione nel territorio”. I presupposti sembrano buoni ma adesso bisognerà entrare nel vivo della proposta visto che di idee ne sono passate ma nessuna sembra avesse le caratteristiche per attecchire. Almeno quelle

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