Due settimane. Tanto ci vorrà, all’incirca, per vedere il bando della Regione siciliana per scegliere i nuovi manager della sanità. Per la prima volta nella storia non sarà una scelta del governo regionale o almeno lo sarà solo in minima parte. La Riforma Lorenzin ha ristretto il campo di azione politico ma ha anche creato una serie di vulnus che adesso vengono al pettine.
L’accelerazione sul fronte della predisposizione del bando è di qualche giorni fa. E’ una scelta precisa operata dall’assessore regionale alla salute Ruggero Razza dopo che il Cga al quale si era rivolto per un parere, gli ha dato ragione su un punto ma torto sul tema essenziale. In pratica i commissari attualmente in carica non si possono sostiure per lo spoils system proprio perchè sono commissari. Per mettere alla guida di Asp e ospedali persone nuove occorre nominare i manager.
Ed ecco che arriva il bando presentato ieri in giunta dall’assessore Razza. Rispetta in pieno la riforma Lorenzin e prevede di prelevare i manager dall’elenco degli aventi titolo pubblicato da qualche settimana dal Ministero. Ma partendo da quell’elenco la Regione mette in campo un bando con criteri più stringenti al fine di creare una short list.
Chi ambisce a guidare un asp o un ospedale dovraà presnetare domanda all’assessorato regionale, Dipartimento Pianificazione strategica. Sulla base delle domande verranno redatte short list per ogni azienda con un massimo di cinque nomi. Non sarà una graduatoria ma un elenco dei 5 migliori candidati. Fra questi il governo sceglierà il manager.
Ma i problemi non sono pochi. Prima di tutto i siciliani inseriti in quell’elenco sono solo 38 che saranno probabilmente in lizza per i 18 posti a disposizione di manager di Asp e ospedali siciliani. Ma nessuno obbliga la Regione a scegliere un siciliano.
Il primo tema sarà quello dei ricorsi proprio alla formazione di quest’elenco. Fra i commissari che attualmente gestiscono le Asp e gli ospedali e quattro sono già fuori gioco. Si tratta di Maurizio Aricò di Villa Sofia Cervello a Palermo, Giuseppe Iacono dell’Asp Caltanissetta, Paolo Cantaro che guida il Policlinico di Catania e Angelo Pellicanò che è commisario del Cannizzaro di Catania. Per quest’ultimo si chiuderà un ciclo perchè è già in pensione e non potrà essere rinominato. Fra gli altri tre almeno i primi due, Aricò e Pellicano, avrebbero in preparazione un ricorso per il mancato inserimento in elenco.
Per il resto bisognerà aspettare il bando in gazzetta, i termini per la presentazione delle domande, l’insediamento di una commissione e la predisposizione delle short list per ciascuna azineda prima di parlare realmente di nomi papabili
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