“Esprimiamo viva soddisfazione per la posizione assunta da Alternativa popolare nei confronti del governo Crocetta. Le parole di Angelino Alfano sul fallimento del governo siciliano, distintosi per le riforme annunciate e mai varate, non solo ci confermano la validità della nostra azione di opposizione ma ci indicano una prospettiva politica comune da condividere con coloro che vogliano impegnarsi responsabilmente per un progetto di sviluppo e di rilancio di un nuovo centrodestra in Sicilia, largo ed inclusivo”.
A parlare è Saverio Romano leader di Cantiere popolare, la formazione di Centro che aderisce al Centrodestra. La chiamata ‘alle armi’ è rivolta proprio agli Alfaniani di Ap e non ai centristi di D’Alia, almeno in questa fase, perchè quel rapporto è, per così dire, competenza dell’Udc, altra formazione di centro alleata a destra almeno nell’ultima consultazione amministrativa. Ma quel treno, Udc-Centristi, per il momento è passato. Troppo recente la diaspora dai toni certamente non troppo sereni.
Il tentativo di ricostruzione del centro, lontano da Crocetta, però esiste. Anche perchè esiste già una alleanza di caratura nazionale che può essere replicata anche in Sicilia.
Un elemento in più in vista anche della direzione del Pd che lunedì dovrà decidere come comportarsi con la giunta Crocetta. I dem non sembrano intenzionati a ritirare gli assessori. Anzi per dirla tutta gli assessori proprio non vogliono rinunciare agli ultimi 4 mesi di mandato. C’è poi la preoccupazione politica di non lasciare troppa ‘mano libera’ a Crocetta in campagna elettorale.
Ma di contro lasciare i centristi di D’Alia soli con il cerino in mano dopo il tradimento della Mangano non sembra una ipotesi facile da perseguire. Ap e Centristi lasciati solo potrebbero decidere di ascoltare le sirene del centrodestra che hanno già iniziato il loro canto.
La strada alternativa potrebbe essere quella mediana. il Pd potrebbe prendere le distanze da Crocetta, confermare che non sarà lui il candidato e riconfermare l’alleanza con i Centristi magari puntando ancora su Pietro Grasso anche se quella candidatura sembra più uno specchietto per le allodole.
Ma in mezzo a queste due ipotesi c’è il segretario Raciti che di sconfessare Crocetta e prendere le distanze dal suo governo non sembra aver le intenzioni. E già qualcuno parla di Orlando bis, ovvero di una alleanza con quello che era stato indicato come il peggior nemico, così come accaduto a Palermo con il sindaco uscente e riconfermato Leoluca Orlando. Ma le cose alla Regione sono più complicate di così e se la base non ha capito a Palermo, questa volta non capirebbe neanche il vertice.
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