“Siamo quelli che teniamo il porto di Palermo”. Così diceva in un’intercettazione Francesco D’Anniballe direttore di macchina e sindacalista mentre cercava di procacciare allo Studio De Santis marittimi che volevano conseguire i titoli professionali per aumentare di grado sulle navi mercanti.

Titoli professionali che servivano per diventare ufficiali di coperta o di macchina. Aumentando di grado aumentava la retribuzione.

E’ quanto hanno scoperto gli uomini della Capitaneria di Porto che dal 2016 indagano su un giro di mazzette messo in piedi da un’organizzazione che aveva ai vertici Leonardo Busalacchi, Giovanni Paterna, Alessandra Schirò, Francesco D’Anniballe, Francesco De Santis.

“Abbiamo avuto una segnalazione molto qualificata – spiegano gli investigatori – su quanto avveniva attraverso alcune persone che svolgevano la loro attività come formatori nella scuola De Santis e si trovavano poi ad essere in commissione nella direzione marittima della Guardia Costiera che doveva rilasciare i titoli. Da quel momento, coordinati dall’autorità giudiziaria, sono iniziate le indagini con pedinamenti, filmati e intercettazioni”.

Dalle indagini è emerso che per ottenere i titoli professionali per diventare comandante di una imbarcazione mercantile c’era chi era disposto ad investire 4 mila euro. Tanto poi venivano ripresi in poco tempo grazie agli stipendi più alti. Soldi ben spesi visto che il successo era garantito .

“A titolo meramente esemplificativo – scrive il giudice nell’ordinanza – basta ricordare come, in molteplici casi, il Paterna, a fronte dei pagamenti ricevuti, si sia spinto a svelare a taluni candidati, o comunque a concordare con gli stessi, le domande che avrebbe loro posto in sede di esame orale; in altre occasioni, si è assistito al fatto che il Paterna, la Schirò ed il Tarantino , tutti membri della Commissione esaminatrice nominata per la sessione di esami dell’anno 2016, hanno in modo decisamente spregiudicato, preso contatti ed accordi con i candidati destinati ad essere da loro stessi esaminati, per fornire loro, ovviamente a pagamento, lezioni teoriche concernenti le materie e gli argomenti che sarebbero stati trattati in sede di esame scritto o orale”.

E il giro di soldi è confermato anche da alcune intercettazioni. D’Anniballe ad esempio dice: “Eeehhh … io appena mi levo a questi, acchiappo a tutti i patentini che sono la dentro, così mi faccio lasciare qualche 500 euro”. Soldi che hanno pagato in diversi per ottenere i titoli. Come emerge da alcune intercettazioni ambientali nello studio De Santis. “A parte gli scherzi, mi hanno detto che c’è la strada fatta invece…ah? – dicono due candidati intercettati – Perchè lui è anche della commissione anche della coperta. Di coperta mi hanno detto che ne ha altri combinati. Minchia esami compare?! C’è lui di commissione di “coperta” ah? Minchia cristiano”.

La scuola De Santis da oggi è in amministrazione giudiziaria. E’ stato nominato curatore.