Vale 4 miliardi di euro il piano delle strade Anas per la Sicilia. Un piano interamente finanziato fra fondi regionali, fondi del patto di servizio Anas e fondi del masterplan per il Sud. “La Sicilia non ha solo bisogno di strade nuove ma soprattutto di manutenzione e ammodernamento di quelle esistenti per essere più sicure e più fruibili” ha detto l’amministratore delegato Anas Gianni Armani.
Si è fatto il punto sui progetti stradali nel corso dell’incontro fra Anas e governo della Regione oggi a Palermo. Partendo dai progetti bloccati come la tangenziale di Marsala che ha perso negli anni tutte le autorizzazioni scadute senza che la realizzazione sia stata avviata.
Due i grandi cantieri aperti che creano disagi alla circolazione, ovvero lungo l’Agrigento-Caltanissetta che si spera di completare nei primi mesi del 2019 e lungo la Agrigento-Palermo.
Ma il piano Anas parla anche di interventi di sistemazione dell’autostrada Palermo – Catania lungo la quale sono necessari 84 interventi per 900 milioni di euro anche perché si tratta di un asse di valenza europea con gallerie e viadotti da adeguare rispetto agli standard di sicurezza internazionali; della realizzazione dell’asse Catania – Gela strada strategica per la Regione anche per collegare importanti strutture portuali e tanto altro.
Entro il 2018 la Palermo – Catania sarà interamente ripavimentata, nel 2019 verranno cambiati tutti i guard rail con le nuove barriere. L’autostrada conta attualmente 18 interruzioni di queste adesso 15 sono cantieri di ripristino ed entro fine anno le interruzioni saranno ridotte a 13. Entro il 2019 tutte le opere dei cantieri dei viadotti saranno completate. Infine il rifacimento del ponte Himera con cantiere che dovrebbe chiudere a settembre del 2019.
Anas e Regione insieme vigileranno sul collegamento fra la tangenziale di Catania e l’aeroporto di Fontanarossa che è il primo aeroporto siciliano e il terzo d’Italia per traffico. Necessaria la realizzazione di alcune opere fra cui una rotonda di sicurezza per l’accesso all’aeroporto. Sulla tangenziale di Catania è previsto un progetto per l’attivazione di una terza corsia di marcia per un aumento del 30% della portata di traffico attuale. Proprio la tangenziale di Catania sarà un ‘laboratorio’ per testare nuovi strumenti tecnologici di servizio alla mobilità e per la gestione del traffico e, dunque, l’utilizzo dinamico della corsia d’emergenza anche per il traffico ordinario a bassa velocità. Proprio a Catania il 16 e 17 maggio Anas festeggerà il suo novantesimo compleanno portando nei suoi laboratori queste tecnologie sperimentali.
Il presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore alle infrastrutture Marco Falcone hanno sottolineato come siano strategiche per la Regione anche strade come la Licodia Eubea, la Gela-Agrigento-Castelvetrano e la Palermo – Agrigento e che la Regione vigilerà sull’avanzamento delle opere e per evitare rallentamenti, blocchi e ritardi dei lavori.
“Da lunedì, ha detto Musumeci, punteremo ad una analisi specifica dei territorio e monitoreremo tutte le opere partendo dal territorio di Enna, poi passeremo a Messina, quindi a Caltanissetta, Agrigento e così via. Dobbiamo naturalmente chiedere al governo centrale uno sforzo ulteriore per investimenti aggiuntivi entro tre o quattro anni.”
Un piano che, a leggerlo così, sembra un libro dei sogni in base alle esperienze che i siciliani hanno maturato in tema di promesse non mantenute, di cantieri bloccati, di opere incompiute e così via.
“La rete viaria è la priorità del governo. La Sicilia ha pagato da troppo tempo una politica miope improntata all’insensibilità dei governo centrale e regionale. Questa stagione è chiusa – ha promesso il Presidente della Regione – l’impegno dell’Anas è la conferma della rinnovata collaborazione”.
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