Partirà nelle prossime settimane la seconda fase della raccolta differenziata a palermo che coinvolgerà altre 260mila famiglie della città. Nonostante i ritardi siamo ormai al capolinea secondo quanto annunciato ieri dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando che ha incontrato il Ministro dell’ambiente Gianluca Galletti

L’incontro si è svolto a Roma  ed oltre al Sindaco Leoluca Orlando, accompagnato dall’Assessore all’Ambiente Cesare Lapiana e dal Segretario Generale di Anci Sicilia Mario Alvano, al tavolo hanno partecipato il Direttore ed il Capo di Gabinetto del Ministero, Mariano Grillo e Guido Carpani.

Il Sindaco di Palermo ha confermato il percorso avviato dall’Amministrazione con la Rap per la messa in sicurezza e la messa a norma dell’impianto di Bellolampo, confermando con soddisfazione che da ieri, nel rispetto dei tempi comunicati in precedenza, ha iniziato a funzionare l’impianto di TMB che fa di Bellolampo l’unico impianto regionale dotato di un simile impianto.

“Un risultato ancora più significativo – ha rimarcato Orlando – perché si tratta di un impianto totalmente pubblico, come totalmente pubblica è la Rap, sorta dopo il fallimento dell’Amia”.

La seconda fase di Palermo Differenzia, doveva inizialmente scattare lo scorso anno e riguarda 130 mila palermitani. Per recuperare il  tempo perduto, invece, ingloberà una fascia più ampia e riguarderà i residenti da Brancaccio a viale Strasburgo, passando per il centro storico, ovvero Borgo Vecchio, e la zona che va dal Teatro Massimo al Politeama.

Il progetto avviato nel 2010 grazie alla sinergia tra Amia, Ministero dell’Ambiente e Conai sarà finanziato con fondi europei, e costerà 8 milioni di euro. Si prevede di poter entrare a regime con la raccolta differenziata porta a porta entro marzo.

Ma il tema del confronto non è stato solo Palermo. “Le gravissime difficoltà legate alla complessa gestione del sistema integrato dei rifiuti rappresentano per gli amministratori dei Comuni siciliani, da anni, uno degli elementi di maggiore criticità nella gestione amministrativa – dice orlando in qualità di Presidente Anci – e nel rapporto con i cittadini”.

“A fronte delle gravi carenze, sia sul piano dell’impiantistica presente sul territorio, sia in termini di definizione del piano regionale rifiuti – continua Orlando – vi è la più complessiva difficoltà nella gestione del governo del sistema (ATO, SRR, ARO) e nelle scelte strategiche in materia di personale”. Su questi temi abbiamo trovato nel Ministro Galletti un interlocutore attento e riteniamo che il ruolo del dicastero, da lui guidato, possa essere e debba essere decisivo”.

“Siamo convinti  che non vi sia altra via d’uscita che ripartire dal confronto  delle diverse istituzioni interessate con le forze sociali”. Concludono Orlando e Alvano. E’ necessario andare oltre lo stato di emergenza e di calamità istituzionale che ha caratterizzato questa fase, impedire  che si continuino ad alimentare posizioni private parassitarie evitando le continua  mortificazione del ruolo delle Amministrazioni comunali al fine di  creare le condizioni per dare ai cittadini servizi efficienti, essenziali per la vivibilità e l’igiene pubblica”.