Almeno quattro furti in casa al giorno denunciati dai palermitani. Solo nell’ultime 48 ore sono stati dodici. Un livello che non si raggiungeva dall’estate del 2019, l’ultima prima del Covid.

La fine delle restrizioni per la pandemia, le spiagge di nuovo con il tutto esaurito, il ritorno delle gite la domenica, dei viaggi in Italia e all’estero svuotano i quartieri residenziali della città soprattutto nei weekend, dando via libera ai ladri.

Da via Libertà a Cruillas, dalla Kalsa alla Noce, dalla Zisa a viale Strasburgo, da Villa Sperlinga a Settecannoli tornano protagonisti i furti nelle case dei palermitani, fenomeno trasversale che colpisce i quartieri ricchi e quelli popolari a ritmo di 180 razzie al mese.

“È probabile che molti palermitani per l’euforia del ritorno alla vita normale abbiano sottostimato i rischi e ridotto le precauzioni da prendere per evitare di tornare a casa e trovarla vuota – racconta un agente che tutti i giorni raccoglie le denunce di furto – Nessuno avvisa i vicini della propria partenza, alcuni non chiudono completamente casa “altrimenti diventa un forno e io sto in spiaggia solo un pomeriggio”, in molti postano sui loro profili social foto delle vacanze mentre sono ancora fuori città. Altri ancora lasciano le chiavi delle auto al posteggiatore mentre sono al lido a prendere il sole”.

Come i palermitani sono impazienti di tornare a viaggiare ed andare al mare, anche i ladri non vedono l’ora di riprendere a commettere reati a pieno ritmo. Ognuno sfruttando le proprie abilità: ci sono i ladri acrobati, in grado di arrampicarsi fino al quarto piano sfruttando grondaie e terrazzini. Agiscono soprattutto nei palazzi antichi del centro storico che si affacciano su vicoli stretti e poco illuminati. Per loro l’altezza non è un problema: un appiglio sulla grondaia, un altro sul balcone e arrivano fino al tetto. A loro basta scorgere una finestra aperta anche a 15 metri d’altezza per entrare e fare razzia.

Meno atletici, ma altrettanto efficaci sono i ladri “social”, sempre collegati sulle piattaforme che scandagliano i profili con foto delle vacanze pubblicate nelle ore precedenti. Spesso sono vittime già agganciate in precedenza, amici di amici, di cui conoscono indirizzo e orari abituali. Se vedono le foto pubblicata da una capitale estera o da una spiaggia esotica, si attivano e controllano che la vittima sia ancora in vacanza. Se lo è, hanno via libera per ripulire appartamenti e villette, sicuri di rubare indisturbati.

Le bande dei parcheggi applicano lo stesso concetto ma declinato nell’arco di una giornata. A Mondello, all’Addaura e a Sferracavallo lasciare l’auto in sosta è un rischio, soprattutto nelle zone dove ci sono i posteggiatori abusivi, complici dei gruppi che scassinano le auto vicino a spiagge e punti mare solo per annotarsi gli indirizzi di casa delle vittime dai libretti di circolazione. Con via e numero civico dell’obiettivo (e in più di un caso anche con le chiavi di casa lasciate nel portaoggetti dell’auto) i ladri ripuliscono le abitazioni.

Dall’inizio di luglio sono già cinque le denunce di auto scassinata e casa ripulita. “Per chi sta per andare in ferie è consigliato non pubblicizzare le proprie vacanze sui social network con tutta la famiglia fotografata al mare”, recita il caro, vecchio vademecum contro i furti della polizia.

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