“Ci atteniamo a un’ordinanza dell’Enac. Ci limitiamo ad erogare sanzioni riscontrate dal sistema automatico omologato da Enac e Gesap”. Con queste parole il comandante della polizia municipale di Cinisi, Franco Lo Duca, ci spiega che non è conoscenza delle modalità con le quali il sistema di videocamere “Kiss and Fly” rileva le multe a chi con la sua auto permane più di 15 minuti all’interno delle aree ‘partenze e arrivi’ dell’aeroporto di Palermo.

“Al nostro comando, in modo automatico, – continua Lo Duca – arrivano soltanto le foto delle targhe dei veicoli che, secondo i riscontri del sistema, hanno superato i 15 minuti di sosta. Se un veicolo non è rimasto nell’area oltre il tempo consentito non ci arriva nessuna notizia. Per noi è come se non ci fosse mai stato”.

I vigili urbani di Cinisi quindi non sanno se il timer del sistema automatizzato che rileva le eventuali infrazioni si azzera ogni volta che un’auto esce dall’area partenze e arrivi o e continua a contare o quando riprende a farlo. Questo è uno degli elementi che lo studio legale britannico Kenton & Miles Audit & Consulting sta studiando per verificare se ci siano gli elementi per procedere a una class action 

“Chiederemo lumi ad Enac e Gesap – sostiene il comandante Lo Duca –  che hanno predisposto il sistema. Sia chiaro che noi non abbiamo alcun interesse a elevare multe per fare cassa”. Di certo però il numero delle contravvenzioni fatte dalla polizia municipale di Cinisi da quando è attivo il sistema ‘Kiss and fly’ è aumentato del 30%.

Dalla Gesap fanno sapere che “il sistema è tarato correttamente in  base all’ordinanza Enac e che perfino le auto di servizio della stessa Gesap sono incappate, in più di una occasione, in contravvenzione che l’azienda che gestisce l’aeroporto ha regolarmente pagato”

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