Rapina all’ufficio postale in viale Leonardo da Vinci a Palermo. Il ladro ha fatto irruzione ieri in tarda mattinata poco prima che l’ufficio chiudesse.

L’uomo, a volto scoperto, si sarebbe diretto subito verso uno degli sportelli, chiedendo in modo concitato all’operatore di consegnargli quanto c’era in cassa.

Non ci sarebbe stata alcuna violenza e, secondo una prima ricostruzione, il malvivente non avrebbe estratto alcuna arma. Lecito dunque dubitare che fosse veramente armato. Sono stati comunque attimi di grande tensione e qualcuno tra i presenti si è pure sentito male, anche se non è stato necessario l’intervento dell’ambulanza.

Per evitare qualsiasi rischio, i dipendenti hanno assecondato le richieste del rapinatore, consegnando le banconote che erano contenute nei cassetti. Pochi soldi, in realtà – secondo un conteggio non sarebbero più di 500 euro – anche perché, visto il periodo, non erano state effettuate molte operazioni. In sala c’erano soprattutto persone anziane, che avevano approfittato del sabato prima di Ferragosto per pagare i bollettini, alcuni non hanno nemmeno capito cosa stesse accadendo, anche perché dal momento in cui il ladro è entrato, fino a quando è scappato portandosi via il bottino, sono passati solo pochi minuti.

Immediatamente è stato dato l’allarme alla polizia ma quando sono arrivate le volanti del bandito non c’era più traccia. Adesso gli inquirenti, che hanno acquisito i filmati delle telecamere della zona, sono al lavoro per cercare di identificare l’autore della rapina che – almeno secondo quanto riferito da alcuni testimoni – potrebbe non essere un professionista di assalti nei confronti degli uffici postali.

In città, però, il fenomeno è in crescita. Non più tardi di un mese fa in tre erano finiti in manette con l’accusa di rapina aggravata dopo aver assaltato l’ufficio postale di via Suor Maria Dolores di Majo all’Uditore.

In quell’occasione tre palermitani di 49, 45 e 36 anni, erano stati intercettati dopo pochi minuti dai falchi della polizia che avevano recuperato l’esigua refurtiva, appena 310 euro. Un classico la dinamica del raid criminale: uno rimasto fuori a fare il palo, gli altri si erano presentati all’interno dell’ufficio postale dell’Uditore con il volto parzialmente coperto e armati di taglierino.

Dopo avere intimato agli impiegati di non muoversi, i ladri avevano arraffato tutto il denaro contante trovato nelle casse e quindi erano fuggiti a bordo di un’auto. Ma, alla fine, per loro si erano aperte le porte del carcere dei Pagliarelli.

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